Importante risultato dei Carabinieri nel contrasto agli stupefacenti con i militari della Stazione di Castellazzo Bormida che hanno denunciato per coltivazione di canapa indiana un cittadino italiano. I militari della Stazione di Castellazzo Bormida avevano avuto notizia che un uomo di Gamalero aveva delle piante di cannabis indica nella sua abitazione e nella mattina del 22 settembre si presentavano a casa dell’uomo per effettuare una perquisizione. L’uomo, saputo cosa cercavano, consegnava spontaneamente tre piante di canapa indiana alte tutte oltre il metro e coltivate all’interno di altrettanti vasi. Veniva comunque eseguita una perquisizione, rinvenendo, in un contenitore, altri 4 grammi di marijuana. Le tre piante e la marijuana venivano sequestrate e l’uomo veniva denunciato per coltivazione di stupefacenti.
I Carabinieri della Stazione di Castellazzo Bormida hanno denunciato per truffa un cittadino italiano di 57 anni, residente in provincia di Roma, pregiudicato. L’indagine prendeva spunto dalla denuncia presentata a fine luglio da una donna del posto, la quale riferiva che a fine maggio aveva visto su un sito online un appartamento da affittare per due settimane ad agosto a Riccione. La denunciante a quel punto contattava l’inserzionista che confermava la disponibilità dell’appartamento per il periodo desiderato e che il prezzo era di 900 euro. La donna parlava con un uomo presentatosi come il proprietario dell’alloggio e chiedeva dove si trovasse l’appartamento. La donna, avute le spiegazioni del caso, decideva quindi di affittare la casa e dava conferma all’inserzionista, il quale le inviava le coordinate bancarie su cui effettuare il bonifico di 200 euro come acconto. Effettuato il bonifico, la vittima veniva contattava l’inserzionista il quale confermava che i soldi erano stati regolarmente versati e che quindi avrebbe avuto la disponibilità della casa per il periodo desiderato. La donna però a metà luglio sentiva al telegiornale la notizia della truffa delle case di vacanza “fantasma” nella riviera romagnola, con molte persone che ne erano rimaste vittima perché queste case affittate tramite siti web erano in realtà inesistenti. Avuto il sospetto di essere rimasta vittima di una truffa, provava a contattare l’inserzionista che però non si faceva più trovare. Inseriva allora sul motore di ricerca web il numero di telefono dell’inserzionista e si apriva un sito dove comparivano numerosi commenti negativi i quali indicavano il numero di telefono inserito come appartenente a un uomo, di cui erano indicati nome e cognome che corrispondevano all’inserzionista con cui aveva parlato, il quale commetteva numerose truffe pubblicizzando appartamenti inesistenti, facendosi spedire la caparra e non facendosi più rintracciare. Presentava ovviamente la denuncia ai Carabinieri di Castellazzo che scoprivano che il 57enne era l’intestatario del conto su cui è stato effettuato il bonifico e del telefono che usava per i contatti, denunciandolo all’Autorità Giudiziaria per quanto commesso.