Lo scorso 15 Aprile la CGIL, su iniziativa di Susanna Camusso, ha dato il via ad una campagna che, tramite una raccolta firme su tutto il suolo nazionale, si presta a riformare i diritti per i lavoratori, raccogliendo le nuove norme nella “Carta dei diritti universali del lavoro”.
In conseguenza al crescente aumento del numero di lavoratori precari e delle inadeguate condizioni dei contratti di lavoro stipulati lo scorso anno (a tempo indeterminato e non), il segretario generale della CGIL ha spiegato che intende porre un freno alla continua limitazione dei diritti dei lavoratori. Bisogna trovare la forza necessaria per chiamare a raccolta tutti i lavoratori italiani e fare in modo che la “Carta dei diritti universali del lavoro” trovi il loro consenso fino a divenire una concreta proposta di legge. In essa sono trattati tutti i temi più delicati più volte discussi negli ultimi anni, fra i quali la sicurezza sul lavoro, le opportunità di formazione professionale, che devono susseguirsi durante tutto il percorso lavorativo, l’obbligo del riposo, trascurato nella maggioranza dei contratti lavorativi, e infine, in modo particolare, il rapporto equanime della libertà di espressione tra le varie cariche lavorative.
Il nuovo statuto dei lavoratori, quindi, rappresenta una vera e propria “sfida” che, non solo gioverà a tutti gli attuali lavoratori e quelli che saranno assunti in futuro, ma si pone come trampolino di lancio per ritrovare la ricchezza nella nostra nazione proprio grazie alle opportunità lavorative. La carta può essere visionata online.
Le nuove normative hanno trovato un ampio consenso soprattutto ad Alessandria, dove lo scorso 15 Giugno si è tenuto un incontro nella Camera del lavoro. I partecipanti, oltre a promuovere la raccolta delle firme, hanno trattato le nuove direttive in merito all’adattamento sfera personale – lavoro, analizzando alcune circostanze di “impossibile conciliazione” e di “buona conciliazione”.
Approfondire il tema grazie ad un Master Universitario
La “Carta dei diritti universali del lavoro” è stata resa disponibile in un testo unico sul sito della CGIL e può essere visionata da chiunque. Tuttavia, districarsi fra le varie norme contenuta in essa non è da tutti, in quanto bisogna possedere conoscenze specifiche in materia di diritto legislativo e di lavoro. A tal proposito, l’Università Unicusano, offre il Master in Diritto del Lavoro di Torino, che si presta a formare persone intente a specializzarsi nella gestione dei rapporti di lavoro e, in generale, ad avere un’ampia visione di questo ramo del diritto.
La figura professionale offerta da questo Master, inoltre, apre le porte a diversi sbocchi lavorativi, come “liberi professionisti nelle aree della consulenza del lavoro, dirigenti e addetti all’amministrazione del personale e alla gestione delle risorse umane”.
Smart Working: il lavoro diventa sempre più flessibile
La digitalizzazione, negli ultimi anni, ha investito positivamente anche il settore del lavoro, permettendo appunto di lavorare in totale autonomia grazie ai mezzi tecnologici a propria disposizione. Con Smart Working, infatti, si intende il cosiddetto “lavoro a distanza” che, non solo ha rivoluzionato il concetto di ufficio rendendoli più flessibili, in quanto si può operare da qualsiasi postazione, ma ha anche agevolato le persone che non hanno la possibilità di effettuare continui spostamenti, come ad esempio i disabili.
Solo in Italia, le aziende che adottano questo nuovo concetto di lavoro sono quasi raddoppiate nell’ultimo anno, dimostrando l’efficienza offerta dalla flessibilità dello smart working, comunemente chiamato “lavoro agile”.
Tornando al tema principale, quindi, ci si aspetta una serie di norme atte a tutelare anche questa forma di lavoro, donando numerose opportunità soprattutto al settore giovanile.