Come annunciato ieri ecco il racconto del giovane castelnovese di 27 anni, Marco Lova, che giovedì pomeriggio nel bel mezzo di una bomba d’acqua ha salvato un bambino di tre anni e tre donne dalla furia dell’acqua. I quattro si trovavano in mezzo a duna strada invasa dall’acqua che stava entrando nell’abitacolo e il giovane a bordo di un fuoristrada li ha salvati.
“Sono arrivato sul posto vedendo l’auto in difficoltà – racconta il giovane – e insieme all’aiuto di altri vicini abbiamo trainato l’auto in un luogo più sicuro. Io camminavo nell’auto a fianco della macchina per coordinare le operazioni. Quando siamo riusciti a trainare l’auto portandola al sicuro ho tranquillizzato tutti, poi abbiamo atteso l’arrivo dei Vigili del Fuoco, mentre altri vicini hanno portato qualcosa al piccolo. Poi, visto che conosco bene la strada, sono tornato indietro, ho percorso nuovamente la strada con l’acqua alta con la mia auto per andare incontro al carro attrezzi e spiegare dov’era l’auto. Arrivati sul posto la strada sembrava ormai un fiume.”
I Vigili del fuoco intanto hanno provveduto a mettere in sicurezza l’auto ed hanno aiutato il bimbo e le donne. Purtroppo, non potevano essere trasportati sull’autopompa per rientrare a casa: si sarebbe potuto chiamare un ambulanza o altri soccorritori, ma ancora una volta é intervento nuovamente Marco Lova: “vista la situazione – conclude il giovane – mi sono offerto di riaccompagnare alle loro abitazioni le tre donne e il bambino, che non si é fatto nulla, ma avrà solo un brutto ricordo dell’episodio. Vorrei sottolineare che non ho fatto nulla di straordinario e che chiunque si sarebbe comportato in questa maniera.”
E’ vero: il comportamento del giovane castelnovese dovrebbe essere quello logico e naturale che dovrebbe avere qualsiasi persona, ma purtroppo in questo mondo dove ognuno pensa sempre ai fatti suoi, quello che ha fatto marco Lova é qualcosa di straordinario.