Basta passeggiare in centro: sotto i portici o, peggio ancora, in via Emilia.
Basta guardare dentro i negozi ancora aperti, desolatamente vuoti, oppure girovagare per le vie della città, con i cartelli “vendesi” appesi agli ingressi dei condomini, oppure basta guardare i capannoni abbandonati in periferia o, per chi non vuole uscire, attaccarsi a Facebook e leggere i commenti della gente.
La notizia non é nuova: Tortona, come molte altre città italiane, soffre una crisi latente, dove i ricchi sono i pensionati che possono ancora vantare un reddito fisso, mentre tanti tirano a campare.
Non é solo Tortona, ma una crisi globale, però, quello che fa specie, qui, é l’immobilismo di tanti soggetti.
E stavolta non ci riferiamo solo al Comune di Tortona e all’assessore Marcella Graziano che di idee non sembra averne molte per risolvere la questione, ma anche a tanti soggetti privati, perché se l’assessore non sa che fare, potrebbe essere imbeccata.
Noi abbiamo deciso di non farlo più perché troppe volte, come giornale, abbiamo avanzato delle proposte che sono cadute nel vuoto, in quanto, evidentemente, poiché il direttore non appartiene alla Tortona-bene ma proviene dalle fasce basse della popolazione, non merita attenzione.
Stavolta, quindi, abbiamo deciso di stare a guardare, e di lanciare solo un appello a chi ha un po’ di sale in zucca e vorrebbe tenere a galla questa città: fate qualcosa, non lasciatela morire!