Alla sala della Fondazione sabato mattina é stato presentata l’iniziativa “Città del Bio”
Perché un Biodistretto Consapevole del significato del termine βίος che in greco antico significa “che vive”, il Commissario della Comunità Montana Terre del Giarolo, in presenza di una disponibilità finanziaria sopraggiunta nell’ambito del PTI e dell’opportunità di integrazione e collaborazione con l’Associazione Città del Bio che già opera come soggetto attuatore nell’Acquese per la costituzione del Biodistretto del Suol d’Aleramo, ha deciso di offrire ai trenta comuni della “cessante” Comunità Montana la possibilità di operare congiuntamente, nello spirito di una comunità solidale, perché anche nel territorio di riferimento si possa essere avviata una simile esperienza innovativa. Il termine Bio Distretto, che parte dalle storie di successo di imprese locali dedite all’agricoltura sia biologica che integrata e comunque di qualità attenta alla salute del consumatore e all’equilibrio dell’ambiente, intende descrivere un luogo in cui il “ben vivere” e la “felicità individuale e collettiva” rappresentino l’obiettivo prioritario di chi ci vive o decide di viverci. Lo stato dell’ambiente, la qualità dell’alimentazione, la conservazione del paesaggio, gli stili di vita improntati alla salubrità, l’estensione delle reti di relazione basate sul concetto di comunità, l’attuazione di politiche che consentano di tendere alla piena occupazione e all’equilibrio economico, la presenza e l’incremento di attività produttive in grado di garantire la sostenibilità ambientale, la crescita culturale, la capacità di conciliare i tempi di lavoro e quelli di vita, la solidarietà interpersonale sono quindi gli indicatori su cui si basa il “ben vivere” che si intende sempre più debba caratterizzare il Bio Distretto Terre del Giarolo. Una zona che può oggettivamente rappresentare un polo importante nei settori della produzione agro-alimentare di alta qualità e del turismo sostenibile – tenendo conto che i due elementi sono e saranno sempre più interconnessi rappresentando essi un plus tutto italiano – che può divenire punto di riferimento per lo sviluppo economico ambientalmente compatibile dell’intera zona dei colli Tortonesi.
L’opportunità che Terre del Giarolo divenga antenna della rete nazionale dei Biodistretti Grazie alla vocazione logistica dell’area di Tortona, il nostro Biodistretto potrebbe anche rappresentare l’antenna di interconnessione con i Biodistretti che stanno nascendo (e vieppiù nasceranno) a livello nazionale in una sorta di rete dell’alta qualità delle produzioni eno- Comunità Montana Terre del Giarolo Agenzia di Sviluppo del Territorio Valli Borbera, Curone, Grue, Ossona, Spinti Associazione Nazionale delle Città del Bio Sede legale: via Santa Chiara, n. 1 – 10122 Torino mail: associazionecittadelbio@gmail.com – www.cittadelbio.it – tel. (+39) 011 43 64 830 P. IVA: 09892410011 – CF: 95576750012 Comunità Montana Terre del Giarolo Sede legale e operativa: Piazza Roma n. 12 15056 San Sebastiano Curone (AL) tel. 0131.786198 fax 0131.786544 info@terredelgiarolo.it gastronomiche italiane e un punto di partenza potenzialmente forte per l’aggressione dei mercati sia nazionale che straniero. Teniamo presente infatti che, mentre nel resto del territorio europeo il modello urbano è caratterizzato da una città attorniata dalla campagna, la pianura padana nord occidentale rappresenta esattamente il modello opposto: una campagna attorniata da una cinta urbana (Milano, Torino, Genova). L’azione che Città del Bio – anche con la collaborazione dell’ANCI e delle Associazioni dei Produttori agricoli – sta compiendo verso CONSIP per trovare meccanismi nelle gare d’appalto per la ristorazione collettiva (scolastica, socio-sanitaria) che favoriscano – o comunque premino – i prodotti stagionali e del territorio, biologici o comunque di alta qualità, di sicura tracciabilità, alimentarmente sicuri – come direbbe Carlo Petrini, buoni, sani e puliti – potrebbe favorire la penetrazione dei nostri prodotti in aree e segmenti di mercato oggi non raggiunte o raggiunte solo parzialmente. E la centralità che il Tortonese ha dal punto di vista logistico nell’area assume rilievo particolare. Per una nuova agricoltura – il ruolo della ricerca e dello sviluppo Per ottenere tutto ciò occorre investire sull’innovazione. Quando parliamo di innovazione in agricoltura ci stiamo riferendo in particolare all’innovazione di processo. Cioè al modo in cui produciamo e in cui difendiamo le varie fasi della produzione. Recupero della biodiversità perduta, adozione di tecniche colturali e di difesa sempre meno impattanti con l’ambiente, realizzazione di una rete di centraline metereologiche e ambientali connesse ad un centro di costante monitoraggio delle medesime, utilizzo dei droni ad infrarossi per l’analisi preventiva delle patologie colturali, struttura laboratoriale in grado di esaminare i rischi patologici in tempo reale. Ma anche la chiusura delle filiere produttive e di trasformazione in modo che il prodotto sia sempre più interamente localmente prodotto (si pensi al recupero dei pascoli montani per la produzione del foraggio per l’allevamento degli animali per la produzione di latte e carne di qualità o all’allevamento di suini allo stato semibrado per i nostri salumi). Oltre alla capacità di porsi su un mercato sempre più interconnesso dialogando in una logica di web 2.0 direttamente con i consumatori. Non basta più nel marketing di oggi e di domani il packaging gradevole e la tradizionale pubblicità; è necessario anche che i consumatori comprendano, toccandola con mano (con visite guidate alle aziende, con i video che illustrino le fasi di produzione) anche la fatica, l’amore, la ricerca costante della qualità che il produttore mette in campo per raggiungere quel particolare livello qualitativo. Comunità Montana Terre del Giarolo Agenzia di Sviluppo del Territorio Valli Borbera, Curone, Grue, Ossona, Spinti Associazione Nazionale delle Città del Bio Sede legale: via Santa Chiara, n. 1 – 10122 Torino mail: associazionecittadelbio@gmail.com – www.cittadelbio.it – tel. (+39) 011 43 64 830 P. IVA: 09892410011 – CF: 95576750012 Comunità Montana Terre del Giarolo Sede legale e operativa: Piazza Roma n. 12 15056 San Sebastiano Curone (AL) tel. 0131.786198 fax 0131.786544 info@terredelgiarolo.it Il ruolo del GAL e il disegno del Biodistretto appenninico Il GAL Giarolo Leader avrà certamente un ruolo importante nel processo che stiamo avviando. Esso non è la struttura di governance del Biodistretto, poiché il suo ruolo è decisamente più generale. E tuttavia esso ha un ruolo notevole per almeno due ragioni: la prima di indirizzo e orientamento generale nell’ambito del Piano di Sviluppo Locale, poiché se lo stesso fosse diversamente orientato avremmo difficoltà a sviluppare l’azione del Biodistretto; la seconda, perché esso sarà il soggetto che più conterà nella fase di assegnazione delle risorse del PSR nell’ambito della misura 19. E’ nostro intendimento operare affinché i due GAL presenti nell’Alessandrino, il nostro e il GAL BORBA, collaborino. Così come i due biodistretti (Giarolo e Suol d’Aleramo). Non solo per intercettare le premialità previste per dette collaborazioni. Ma soprattutto perché così facendo si può tendere a riunificare aree oggi divise amministrativamente ma che hanno modelli di sviluppo economico e problematiche ambientali simili: ci riferiamo all’area appenninica che dal Colle di Cadibona raggiunge l’Emilia Romagna, unendole gradualmente in una sorta di grande Biodistretto dell’appennino nord occidentale di cui il Giarolo rappresenta inevitabilmente il cuore. Il processo costituente e la Cabina di Pilotaggio Solo la capacità di concentrare gli sforzi economici e operativi pubblici e privati su puntuali obiettivi divenuti patrimonio comune, può far decollare l’esperienza del Biodistretto. Non si tratta quindi solo di denominare un territorio: azione questa che da sola non avrebbe senso. Si tratta di imparare (o reimparare) – progettando e agendo – ad essere comunità con identici intenti. Quel che si avvia il 27 febbraio del 2016 è quindi un processo che avrà i suoi tempi non brevi e diversi gradi di maturazione. Il processo di costituzione di un Biodistretto è quindi attività complessa, poiché è necessario progettarlo tenendo conto della situazione reale e delle linee strategiche che debbono essere a loro volta decise dopo aver definito le linee di sviluppo e le priorità. Assume quindi la caratteristica di un percorso partecipato poiché nessuno può imporne né la costituzione né la partecipazione. Tuttavia solo un vasto coinvolgimento delle Istituzioni e degli operatori può ragionevolmente consentire il successo del nostro lavoro. Se la condivisione generale è importante, altrettanto lo è il luogo in cui le diverse strategie vengono progettate. Come nell’esperienza positiva già compiuta nel Suol d’Aleramo, riteniamo utile costituire anche qui quella che abbiamo chiamato “Cabina di Pilotaggio” che affianchi Città del Bio nel lavoro di analisi, progettazione strategica ed operativa, azione conseguente. Quindi sin dalla fase di impostazione e per ciascuna delle fasi previste dalla convenzione: analisi dell’esistente (domande del mercato pubblico e privato, organizzazione, consistenza delle imprese Comunità Montana Terre del Giarolo Agenzia di Sviluppo del Territorio Valli Borbera, Curone, Grue, Ossona, Spinti Associazione Nazionale delle Città del Bio Sede legale: via Santa Chiara, n. 1 – 10122 Torino mail: associazionecittadelbio@gmail.com – www.cittadelbio.it – tel. (+39) 011 43 64 830 P. IVA: 09892410011 – CF: 95576750012 Comunità Montana Terre del Giarolo Sede legale e operativa: Piazza Roma n. 12 15056 San Sebastiano Curone (AL) tel. 0131.786198 fax 0131.786544 info@terredelgiarolo.it e delle produzioni, sistema turistico locale); conseguenti decisioni strategiche; fase di attuazione delle decisioni; è necessario che si costituisca un gruppo di governo del processo che affianchi la nostra Associazione nelle decisioni che debbono assumersi. Nella struttura di progettazione e concertazione è opportuno siano presenti i rappresentanti delle Istituzioni locali e quelli delle imprese. Ovviamente ciascun componente della Cabina di Pilotaggio non decide per se stesso, ma si collega con le istanze che rappresenta e con loro svolge il lavoro istruttorio. Abbiamo ritenuto, d’intesa con il Commissario che nelle prossime settimane cesserà dal suo incarico e quindi intende oggi passare la mano ad una struttura in grado di procedere nell’attuazione dell’intuizione che sin qui ci ha condotti, di costituire in avvio del processo detta struttura inserendo all’interno: rappresentanti di alcuni comuni di riferimento delle tre unioni – ciò perché le politiche di sviluppo che si decideranno debbono trovare poi concreta applicazione nelle politiche degli enti locali; rappresentati dei diversi consorzi di produttori esistenti ed operativi e delle associazioni – in rappresentanza delle loro aziende e strutture; rappresentanti del GAL; rappresentanti delle istituzioni del credito e della finanza maggiormente rappresentative sul territorio, anche per poter assistere la fase di impostazione delle decisioni ed essere di aiuto alle imprese che intendono sviluppare la loro azione o attivarsi; esperti di diritto che conoscano e operino in zona, per gli indispensabili supporti. Core e buffer zone Il Biodistretto è ben delimitato sia nella deliberazione regionale che nella convenzione che lega i due soggetti proponenti: la Comunità Montana Terre del Giarolo e Città del Bio. Per cui, in presenza di finanziamenti pubblici, essi non possono essere territorialmente distratti. Tuttavia è evidente l’interconnessione esistente tra i trenta comuni e le aree contermini, che spesso sono parte integrante dell’intero sistema. Il percorso che faremo nella Cabina di Pilotaggio pertanto prevederà anche una fase di coinvolgimento di dette aree nel processo. Magari utilizzando – è per ora una suggestione questa – la soluzione adottata nel territorio UNESCO della ”core” e della “buffer” zone