In occasione dell’arrivo a Tortona il prossimo 28 febbraio del “Gran Tour Piemonte” finalizzato alla valorizzazione delle bellezze artistiche piemontesi, il Museo Diocesano di Tortona si arricchisce di un pregevole dipinto del Moncalvo concesso in prestito dalla parrocchia di Garbagna.
Quest’anno alcuni degli itinerari proposti dalla Regione in collaborazione con le Diocesi, si incentrano sulle opere realizzate in basso Piemonte da un pittore che prese il nome dalla cittadina nei dintorni di Casale dove risiedeva, Moncalvo; Guglielmo Caccia – questo il suo vero nome – nel primo Seicento si affermò come pittore della Controriforma, tanto nel Piemonte di Carlo Emanuele I di Savoia, quanto nella Lombardia di Federico Borromeo, avendo come territorio d’elezione l’area tra Casale, Pavia, Asti e Alessandria. Esemplare narratore di storie sacre, ebbe un ruolo di primo piano nel rinnovamento del gusto artistico, soprattutto religioso, in una larga parte della pianura lombardo-piemontese: tanto nelle città maggiori e presso gli ordini religiosi più affermati, quanto nelle parrocchie minori e presso i conventi dei Cappuccini, questo artista seppe assecondare il lavoro riformatore della Chiesa, realizzando immagini sacre in grado di educare e “commuovere” il popolo, spiegando con semplicità e forza persuasiva i misteri delle Scritture.
A Tortona, per esempio, si conservano tre opere attribuite al Moncalvo: una Madonna con Bambino, Sant’Elisabetta e Santa Margherita, oggi nel Museo Diocesano, ma proveniente dalla demolita chiesa tortonese di San Simone; un Tobiolo e l’Arcangelo Raffaele, nella sacrestia della Cattedrale, di cui finora non è stata chiarita la provenienza; una Madonna con Bambino tra i Santi Francesco e Giovanni Battista, esposto nella chiesa dei Cappuccini, certamente commissionato al noto pittore dai frati francescani che a inizi Seicento abitavano il convento tortonese. Come in tante altre pale, anche in queste composizioni gli elementi portanti sono gli sguardi incrociati pieni di pathos, le pose e i gesti parlanti degli “attori” della sacra rappresentazione, nonché l’uso tenue dei colori.
Ma altre due opere del Moncalvo sono conservate a circa 20 km da Tortona, nel paese di Garbagna: una Madonna con Bambino e i SS. Rocco e Carlo Borromeo nell’Oratorio di San Rocco (purtroppo in cattive condizioni) e un Battesimo di Gesù nella chiesa parrocchiale di San Giovanni Battista, posizionato in controfacciata, nei pressi del fonte battesimale. Grazie alla sensibilità e disponibilità del parroco, don Fulvio Berti, a partire dal 20 febbraio sarà possibile ammirare nei locali del Museo Diocesano proprio la tela raffigurante il Battesimo. Il recente restauro (eseguito nel 2013 da Sonia Bozzini di Milano, con il contributo della Compagnia di San Paolo) ha restituito al prezioso dipinto l’eleganza dei gesti delle figure, la tipica cromia dalle tonalità delicate, i riflessi argentei del paesaggio sullo sfondo.
Questo dipinto rimarrà esposto nel nostro Museo temporaneamente, con l’intenzione di restituirlo alla parrocchia di provenienza prima della pausa estiva. Ci auguriamo che questo primo scambio con una parrocchia della Diocesi, sia l’avvio di un progetto più ampio, che permetterà di rendere il museo “vivo e flessibile”, pronto a ricevere opere restaurate per esporle e farle conoscere a un pubblico più vasto, ma con l’idea di un loro ritorno nella chiesa di provenienza.
Lelia Rozzo