Una lotta senza quartiere contro la Regione Piemonte portata avanti strenuamente da Acqui Terme, fermamente intenzionata a difendere il proprio ospedale con le unghie e con i denti, anche alleandosi con altri Comuni. Se alla manifestazione di protesta di martedì scorso Tortona ha fatto la figura della grande assente, fra i trenta di sindaci presenti in corteo si contavano anche diversi esponenti dell’astigiano, che si sono uniti al corteo ed alla protesta organizzata in maniera magistrale dal Sindaco di Acqui Enrico Bertero.
Si parla di undicimila telefonate fatte alle famiglie acquesi per sollecitare la massima adesione, quando già il 29 dicembre scorso, a manifestare davanti all’ospedale di Acqui si contavano più di tremila persone.
Otto pullman che sono partiti alla volta di Torino per accompagnare più di cinquecento persone con partecipazione totalmente gratuita per i cittadini. Tutto spesato dai comuni dell’acquese, sempre più intenzionati a far capire che stanno facendo sul serio. Ed il messaggio arriva, arriva eccome.
Un corteo silenzioso, rispettoso ma arrabbiato, capitanato da un battagliero Bertero e sostenuto anche dai consiglieri regionali Paolo Mighetti, acquese del Movimento 5 stelle, insieme all’ex sindaco di Tortona Massimo Berutti, esponente di Forza Italia. A sostenere la battaglia di Acqui era presente anche Gianluca Colletti, Vice Sindaco del Comune di Castelletto Monferrato e Coordinatore regionale di Forza Italia Giovani Piemonte.
Possibile che a Tortona non se ne sapesse niente? In consiglio comunale sono presenti due esponenti di Forza Italia e due del Movimento cinque stelle. Perché nessuno di loro si è attivato per coinvolgere la partecipazione di Tortona?
La battaglia di Acqui Terme
Quando Saitta ha ricevuto la delegazione acquese, il Sindaco Bertero ha presentato all’Assessore Regionale delle richieste ben precise: «Ci aspettiamo che cardiologia rimanga aperta, anche se come struttura semplice a valenza dipartimentale, con la presenza di 4/6 letti monitorizzati con il cardiologo h.24. Questo è un salvavita che deve essere imprescindibile dai numeri e dai costi». Poi ci si aspetta il potenziamento del Pronto Soccorso, anche se struttura semplice, urologia ad Acqui o ad Alessandria, un ambulatorio per sei ore al giorno di ginecologia (come promesso in passato) e un pediatra anche il sabato mattina.
Qualora le richieste non venissero soddisfatte, Bertero è pronto a far saltare il banco: «Queste sono le esigenze minime che ci aspettiamo vengano realizzate a seguito dell’incontro con l’Assessore Saitta, proprio in ragione del fatto che esiste tuttora un ricorso pendente al TAR, firmato da tutti i Sindaci, che, in caso di accoglimento, potrebbe far decadere la DGR. 1/600». Il ricorso di Acqui è calendarizzato per il 25 maggio prossimo, ed il fatto che l’analogo ricorso intentato da Tortona sia stato bocciato pare non impensierire il primo cittadino acquese. Dobbiamo aspettarci un colpo di scena?
Annamaria Agosti