E’ universalmente riconosciuto che l’ospedale di Tortona era meglio di quello di Acqui Terme e al pari, se non superiore, a quello di Novi Ligure, eppure, con ogni probabilità, fra i tre sarà quello che forse chiuderà i battenti alla prossima riforma sanitaria.
La considerazione emerge alla luce di quello che martedì mattina 29 sindaci dell’acquese e circa 600 cittadini hanno fatto a Torino: una manifestazione a sostegno del loro ospedale prima dell’incontro tra l’assessore regionale alla Sanità Antonio Saitta e gli stessi sindaci per discutere cosa salvare dell’ospedale di Acqui terme.
Era la manifestazione che aveva promesso di organizzare nel 2012 l’allora sindaco di Tortona Massimo Berutti insieme al presidente del Consiglio comunale Franco Carabetta quando preannunciarono una valanga di pullman a Torino.
Poi non se ne fece più nulla e l’allora minoranza che oggi guida la città con Bardone e Picchi in testa, fece orecchie da mercante e non organizzò alcuna manifestazione di massa a difesa dell’ospedale.
Maggioranza ed opposizione: entrambi inermi, non fecero nulla, solo tante parole.
I risultati oggi sono sotto gli occhi tutti e complici di tutto questo sono tante associazioni e tanti esponenti di medici, infermieri, sindacati, persone che lavoravano all’ospedale e che insieme a tanti cittadini hanno assistito allo sfascio dell’ospedale di Tortona senza fare le uniche cose utili che, forse, avrebbero impedito l’attuale situazione: un ricorso al Tar contro la chiusura del Punto nascite e una grande manifestazione di massa a Torino.
In un altro Paese si sarebbero dimessi dalle cariche che ricoprono, ma si sa, siamo Italia dove la cosa più importante che conta, a quanto pare, é la poltrona. Quella dove si stendono la sera davanti alla Tv e quella dove molti siedono per il resto della giornata.