Giovanni conosciuto affettuosamente come Ü Slè – il sellaio ha aperto bottega in Castellazzo, a pochi passi dal palazzo comunale per creare .. ricche briglie e ricamate selle … (da La Secchia Rapita di Alessandro Tassoni)
Il giovane, al compimento del sedicesimo anno d’età, è a bottega per imparare a costruire le selle, un lavoro più vicino all’arte dell’artigianato, un lavoro dove il fulcro centrale è la fantasia, applicata alla perizia del trattare el curam, ossia il cuoio, le pelli immerso nel caratteristico profumo del tannino, elemento essenziale per la concia della materia prima.
Impara a tagliare, cucire, ornare, assemblare le varie parti per approntare le pregiate selle, oggetti artistici da posare sulla schiena dei cavalli, apprezzate in ogni epoca.
L’attività è suggestiva, diventa parte integrante della propria personalità, ne plasma il carattere, smussando gli angoli: da qui Giovanni ha acquisito quel modo d’essere sereno, calmo, placato, disponibile, un atteggiamento ben diverso da quello di accondiscendere ad inopportuni compromessi.
La destrezza, acquisita con il tempo, ha permesso alle sue mani di aggiustare, costruire ogni oggetto nelle diverse sostanze, per qualsiasi uso, riparare scarpe, dedicando la perizia a rivestire poltrone, divani, sofà quando il mondo ha iniziato ad accantonare il cavallo a favore dell’automobile.
La sua vita è trascorsa senza orario, l’obbiettivo s’è impostato per un’esistenza rivolata all’amore per il mestiere attraverso il quale ha costantemente impiegato al servizio di quanti hanno avuto bisogno la sua perizia, senza rifiutare alcuna proposta.
Quando il suo rione, San Sebastiano, gli ha chiesto di approntare i carri per il Carnevale, Giovanni ha dato la disponibilità; del resto gli esemplari più significativi sono usciti dalle sue mani.
Egli non s’è fermato, ha sempre continuato attraverso le borchie ad esprimere il talento sempre con l’aiuto, il conforto di Sestina, la sua sposa.
I Castellazzesi gli sono stati sempre riconoscenti, il Comune lo annovera fra i suoi figli migliori.
Franco Montaldo