“Dopo quasi tre mesi di attesa finalmente l’Assessore Saitta ci ha dato l’appuntamento a Torino venerdì 5 febbraio.” Così esordisce con soddisfazione il sindaco di Acqui Terme Enrico Bertero.
Così i 44 Sindaci del territorio acquese che hanno partecipato alla manifestazione del 29 dicembre, affitteranno un pullman e andranno in Regione.
“Cosa ci aspettiamo che dica l’Assessore regionale alla Sanità? – aggunge Bertero – Innanzitutto che consenta che cardiologia rimanga aperta, anche se come struttura semplice a valenza dipartimentale, con la presenza di 4/6 letti monitorizzati con il cardiologo h.24. Questo è un salvavita che deve essere imprescindibile dai numeri e dai costi. Poi il potenziamento del Pronto Soccorso, anche se struttura semplice, urologia ad Acqui o ad Alessandria (mai più a Novi o a Casale), un ambulatorio almeno h. 6 per ginecologia (come promesso in passato) e un pediatra anche il sabato mattina. Queste sono le esigenze MINIME che ci aspettiamo vengano realizzate a seguito dell’incontro con l’Assessore Saitta, proprio in ragione del fatto che esiste tutt’ora un ricorso pendente al TAR, firmato da TUTTI i Sindaci, che, in caso di accoglimento, potrebbe far decadere il Piano Sanitario”
Le quattro motivazioni che sono alla base del ricorso (quali concreti criteri sono stati presi in considerazione per la nuova classificazione dell’ospedale, quali criteri hanno determinato il bacino di riferimento, soprattutto quale rilievo istruttorio sia stato attribuito alla situazione orogeografica e ai trasporti, quali profili siano stati modificati nel nuovo Piano Sanitario costituiscono i fondamenti delle rivendicazioni di esistenza dell’ospedale acquese.
“Per questi motivi – conlcude Bertro – i Sindaci chiamano a raccolta la popolazione: testimoniamo con la nostra presenza la volontà di mantenere in vita i servizi essenziali sanitari. A NOSTRA BATTAGLIA PER L’OSPEDALE CONTINUA. DIFENDIAMO L’OSPEDALE: ANDIAMO A TORINO.”
Partenza martedì 9/2 h. 8.00 dal secondo piazzale della caserma.