Che gli abitanti del quartiere Oasi non abbiano accolto in maniera eccessivamente entusiasmante i 13 profughi giunti prima di Natale nell’immobile delle ex suore cieche in via Emilia nord è risaputo ma, a quanto pare la situazione rischia di peggiorare ulteriormente perché ai 13 già presenti se ne sono aggiunti di recente altri sei portando così il numero degli ospiti a 19.

Secondo gli intendimenti della prefettura nell’immobile ce ne starebbero fino ad un massimo di 30 ma bisognerebbe ristrutturare anche la parte superiore, cosa che al momento sembra non sia stata ancora fatta.

Nel frattempo ai 13 iniziali se ne sono aggiunti altri sei. La conferma arriva direttamente dal capo della Congregazione orionina: “Sono 19 i giovani richiedenti asilo affidati dalla Prefettura di Alessandria – Dice Flavio Peloso responsabile della congregazione di Don Orione –   attualmente ospitati alla Casa “Braccia e Cuore” (l’ex immobile delle suore cieche – nrd) e provengono dal Togo, Burkina Faso, Nigeria, Senegal, Zambia, Pakistan e Afganistan, come ci informa Don Giuseppe Bonsanto incaricato dell’animazione spirituale. L’accoglienza è realizzata nella Villa Pedevilla, l’ampio ex convento delle Suore Sacramentine rimasto vuoto. L’accoglienza è realizzata con la gestione della Cooperativa Sociale Villa Ticinum ed è iniziata nel dicembre scorso, con la previsione di arrivare ad accogliere fino a 30 giovani. Vi è impegnata una equipe composta da 8 operatori sociali, 2 mediatori culturali, due responsabili dello SPRAR di Pavia, un sacerdote orionino con esperienza missionaria e con l’importante apporto del volontariato locale.”

Nessuno, a quanto pare sapeva nulla dell’arrivo di questi altri 6 profughi.

Il Comune di Tortona aveva detto che controllava, ma lo ha fatto?

La domanda sorge spontanea.

20 gennaio 2016