Diamo a Cesare quello che è di Cesare: il sindaco Gianluca Bardone lo continua a ripetere da tempo e più volte che non è il sistema migliore quello accogliere i profughi conglobandoli in Comunità numerose, col rischio di realizzare dei centri di accoglienza dove il business di 35 euro al giorno rischia di diventare l’obiettivo principale che sostituisce lo scopo umanitario.
Bardone si è sempre opposto al diktat della Prefettura di Alessandria che decide autonomamente come e dove mettere i profughi, ma è costretto a prendere atto di queste decisioni.
L’idea di Bardone sarebbe di un accoglienza mirata a singole unità dislocate in vari luoghi per favore l’integrazione, ma Governo, e per conto la Prefettura, la pensano in modo diverso e così l’unica “arma” in mano ai Comuni per fare in modo che la situazione non degeneri e sia sempre a norma è quella dei controlli.
E il Comune di Tortona, gliene diamo atto, li sta facendo. E anche bene se grazie a questi controlli la prefettura ha “ritirato” nove profughi dalla pensione Ada perché evidentemente era sovraffollata.
Il Comune infatti aveva effettuato diversi sopralluoghi e controllato gli spazi affinché queste persone siano veramente trattate come tali.
Il secondo intervento è arrivato sabato con i controlli anti accattonaggio con un profugo che è stato arrestato.
Diamo atto al Comune di Tortona, che malgrado la penuria di personale (i Vigili urbani sono sotto organico del 33%) riesce ad effettuare questi controlli.
Questa è una delle poche strade percorribili, se non l’unica, per garantire una maggiore sicurezza in città e ai tortonesi.
21 dicembre 2015