Alberto Santomauro, più votato della lista “Moderati per Bardone” alle ultime elezioni comunali si é dimesso dalla carica di consigliere comunale per motivi personali.
Già assente nelle ultime due sedute consiliari ha deciso di lasciare l’impegno. Le sue dimissioni sono state protocollate due giorni fa in Comune e il consigliere, ai sensi di legge, dovrà essere surrogato entro dieci giorni.
La sostituzione dovrebbe avvenire nella prossima seduta del consiglio comunale in programma martedì prossimo 22 dicembre. Al suo posto dovrebbe sedere in consiglio Pamela Ceva che non é la prima degli esclusi, ma la settima più votata.
Entrerà lei in consiglio perché i cinque che la precedono hanno già rassegnato le loro dimissioni nelle mani dei coordinatori della lista civica e adesso dovrebbero essere formalizzarle in municipio.
Solo una questione formale e burocratica, ma che, a quanto pare, sta sollevando dubbi e perplessità in alcuni esponenti della maggioranza che evidentemente non vedono di buon occhio questo sistema, che invece, in passato é stato utilizzato da molti partiti per far sedere in consiglio persone più vicine all’ideologia del partito.
Ciò che stupisce in tutta questa vicenda che le “resistenze” e le perplessità arrivano proprio da alcuni esponenti di maggioranza che evidentemente temono una possibile defezione nella coalizione che sostiene il sindaco Bardone.
In realtà non ci sono elementi oggettivi per ipotizzare uno scenario del genere: Pamela Ceva, a quanto ci risulta, continuerà a sostenere Bardone.
E’ ovvio che a differenza di un partito politico la lista civica ha una connotazione più locale e le persone che hanno scelto di mettersi in gioco lo hanno fatto per il bene della città perché intendono fare qualcosa per migliorare il luogo in cui vivono e non nell’ottica di un partito nazionale come può essere, ad esempio, quello Democratico, ma questo vale per tutte le liste civiche presenti nel panorama politico.
Alla luce di questi ragionamenti sarebbe il caso che in municipio accelerassero la consegna delle dimissioni da parte di chi li ha già consegnate nelle mani dei coordinatori della lista senza perdere tempo a chiedersi perché gli stessi hanno deciso di rassegnarle.
In questo caso per consentire l’ingresso di Pamela Ceva in consiglio rinunciano Paolo Bergamini, Cecilia Agosti, Giada Ferranti, Katia Nalin e Massimiliano Cadernazzi.
Il Comune deve fare presto perché se il consigliere comunale non verrà surrogato entro dieci giorni interverrà la Prefettura, con tutte le conseguenze del caso.
17 dicembre 2015