Un affare che solo a pensarci fa paura per la mole di denaro che potrebbe smuovere. Questa l’impressione che abbiamo avuto nel visionare il nuovo Piano dei rifiuti che entrerà in funzione nel 2016.
Ci hanno detto che ognuno pagherà la quantità di spazzatura che produrrà e sarà anche vero, ma non ci hanno detto che pagheremo meno di adesso, per cui facendo i conti della serva, la bolletta per tortonesi, novesi, acquesi ed ovadesi a partire dal 1° luglio 2016, sembra destinata ad aumentare e in maniera notevole.
Il nuovo Piano di raccolta dei rifiuti presentato nei giorni scorsi a Tortona, a quanto pare, infatti, non lascia dubbi.
E’ la sensazione che abbiamo avuto ascoltando l’illustrazione del Piano da parte dei vertici del Consorzio, che prevede che ogni famiglia del basso Piemonte sia dotata di cinque appositi bidoncini, (da acquistare), che dovranno essere depositati in un’area condominiale (da realizzare?) per essere raccolti da appositi camion di piccole dimensioni (da acquistare) dotati di apposita carta magnetica grazie alla quale si procederà alla pesatura dei rifiuti prodotti da ogni famiglia.
Tutto verrà poi trasferito tramite un sistema computerizzato ad un database centrale che immagazzinerà i dati per ogni utente.
Ma avete idea di quanto possa costare tutto questo?
I vertici del Consorzio non l’hanno detto.
Non solo, per stessa ammissione degli esponenti presenti, si deve ancora valutare se realizzare – a Tortona e forse anche altrove – un ulteriore impianto di selezione dei rifiuti,quindi con ulteriori spese.
Quanto costerà mettere in piedi tutto questo nuovo sistema di raccolta rifiuti?
Noi non immaginiamo meno di alcuni milioni di euro.
Inoltre c’è il business della pubblicità, perché bisognerà istruire la popolazione sul nuovo sistema e allora chissà quanti manifesti e campagne pubblicitarie su giornali, radio e Tv verranno realizzate.
E sapete chi paga tutto questo?
A quanto pare noi, i consumatori, poiché la normativa prevede che tutte le spese per la raccolta e lo smaltimento dei rifiuti vengano ripartite a carico degli utenti.
Senza fusione con Atm l’Asmt perde il servizio?
In tutta questa vicenda poi c’è in ballo un’altra storia che è la fusione tra Atm Tortona e Asmt Voghera.
L’Asmt che attualmente gestisce la raccolta dei rifiuti a Tortona rischia di non poterlo più fare.
Dal 1° gennaio prossimo, infatti entra in vigore una nuova legge che consente alle aziende municipalizzate (come l’Asmt) di poter effettuare servizi solo nei comuni che hanno una partecipazione all’interno dell’Azienda, per cui se l’Asmt, entro fine anno, non fa la fusione con Atm Tortona non potrà più gestire il servizio di raccolta dei rifiuti il cui nuovo appalto verrà assegnato nei primi mesi del 2016.
Ecco perché c’è chi spinge a tutti i costi affinché la fusione venga fatta. E ovviamente prima della fine dell’anno.
Asmt, insieme ad Acos fa parte della società “Gestione Ambiente” e la conferma che si stia lavorando freneticamente per non perdere il socio Asmt è arrivata dal presidente di Gestione Ambiente, Gianpiero Rocca, che durante la presentazione del nuovo Piano a Tortona ha affermato che stanno lavorando alacremente per un ingresso di Tortona in Asmt in modo che Asmt possa partecipare al bando per l’appalto del servizio emesso ad inizio 2016.
In caso contrario, infatti, a meno di accordi o fusioni con altri soggetti che al momento non sembrano presenti, l’Asmt non avrebbe i requisiti per raccogliere i rifiuti a Tortona.
Non ci vuole certo una volpe, quindi per capire l’importanza della fusione tra Atm e Asmt che però a quanto pare, sta creando non pochi problemi.
Più passano i giorni e più la vicenda si tinge di giallo e diventa ogni giorno più intricata a partire dalla perizia di valutazione di Atm, prima firmata da due poi da uno quando invece dovevano essere due, poi il fatto che a un consigliere ne hanno data una non aggiornata, insomma un bel casino.
Non sembra affatto cosa fatta come invece aveva più volte detto l’assessore alle società Partecipate Gianfranco Semino.
2 novembre 2015