Perché Tortona è quasi sul lastrico, l’economia non funziona e le tasse sono al massimo? E di chi è la colpa (se esiste) per questo? E chi sono i possibili responsabili?
E’ quello che si chiede la maggioranza dei tortonesi, ma una ragione per capirne le motivazioni è quella di analizzare i bilanci del Comune degli ultimi dieci anni ed è quello che sta facendo, per noi, Annamaria Agosti, mettendo a confronto dati pubblici.
Forse ai più questi articoli, a volte un po’ lunghi, altre un po’ troppo tecnici potrebbero sembrare noiosi, ma questa è una delle poche vie possibili per fare un’analisi di quello che è successo.
Di seguito, quindi la sesta puntata della nostra maxi analisi.
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Quale verità sui mutui?
Era il 28 febbraio 2011 e durante una conferenza stampa, veniva comunicato che pochi mesi dopo essersi insediata, la Giunta-Berutti aveva scoperto debiti per 14 milioni di euro. In poco più di un anno questo debito si è ridotto ad 1 milione 400 mila euro. Che bravi!
Però , non si capisce per quali insondabili ragioni, il 23 gennaio 2014, solo tre anni dopo, veniva riferito di importi molto differenti. Diceva infatti Berutti: “Quando mi sono insediato il Comune aveva 75 milioni di euro di debiti per mutui accessi dalle tre precedenti amministrazioni, che oggi sono scesi a 50 milioni di euro “. Insomma, ne ha trovati per 14 milioni o per 75 milioni? Quale era l’importo giusto? E il debito non si era ridotto a 1 milione 400mila euro? Come mai l’importo diventa poi di 50 milioni? Mistero.
Anche perché l’andamento delle entrate per mutui, come da immagine in fondo all’articolo, è discontinuo nell’arco del decennio esaminato.
L’articolo 119 della Costituzione consente il ricorso all’indebitamento con un mutuo solo per finanziare spese di investimento, è da considerarsi preclusa la possibilità per gli enti territoriali di contrarre mutui al fine di reperire il finanziamento per spese di natura corrente.
La giunta finita nel mirino del MEF per la violazione dell’articolo della Costituzione è la giunta Berutti e non quella Marguati. Il motivo verte attorno al mutuo stipulato da Farmacom (e quindi dal comune che ne era socio al 90%) che era stato impiegato per pagare le spese correnti (cioè quelle per il mantenimento dello stesso Comune) e non, invece, utilizzato per spese di investimento come previsto dalla legge.
E come venne fatto dalle amministrazioni precedenti, con i mutui tanto invisi a Berutti, che vennero impiegati in investimenti per infrastrutture e beni pluriennali, dal momento che il MEF non mi risulta abbia contestato nulla ai governi antecedenti…..
Naturalmente queste affermazioni si basano sui dati e dichiarazioni o dagli organi di informazione, visto che la Giunta Bardone non ha mai reso pubblico interamente il documento coi rilievi del Mef nè la risposta alle controdeduzioni del Comune.
Una consuetudine di Berutti?
La Corte di Conti ha più volte “tirato le orecchie” alla giunta Berutti per la disinvoltura con cui ha fatto ricorso all’anticipazione di cassa negli anni di governo della città. L’anticipazione di tesoreria (o di cassa) è prevista dal T.U.E.L., D. Lgs. 267/2000, per poter far fronte a pagamenti urgenti ed indifferibili in situazioni di carenza temporanea di disponibilità liquide. Contabilmente l’anticipazione di tesoreria si configura come un prestito a breve termine che va restituito mano a mano che le entrate dell’Ente vengono riscosse. Dal punto di vista normativo, il Tesoriere (quindi, la banca che svolge le funzioni di tesoreria, a Tortona è la UBI Banca) è il soggetto tenuto a concedere all’Ente l’anticipazione, nel limite massimo dei tre dodicesimi delle entrate accertate nel penultimo anno precedente calcolate sulle prime tre voci di entrate a bilancio (che, ricordiamolo, sono 1-imposte e tasse, 2-trasferimenti pubblici e 3-le entrate extra tributarie)
In realtà, come è evidente osservando i bilanci dal 2010 in avanti, gli stanziamenti nell’anno potrebbero sembrare ben superiori a tale vincolo, in quanto costituiscono non tanto il limite dell’anticipazione stessa ma il limite “contabile” delle operazioni ad essa riconducibili?
Non siamo esperti contabili ma la domanda appare spontanea anche ad un profano.
L’utilizzo, fissato per legge nei tre dodicesimi non può essere superato se non viene prima reintegrato, da cui si evince che un Ente può richiedere più volte nel corso dell’anno l’anticipazione di Tesoreria. Cosa che potrebbe spiegare come si astato possibile utilizzare ben 24 milioni di euro di anticipazioni di cassa in un solo anno (2011).
Ovviamente questi prestiti, come tutti i tipi di operazioni riguardanti la concessione di credito, producono interessi a debito, che per gli enti locali sono regolati dall’art. 222, disponendo che essi decorrono dall’effettivo utilizzo. Gli interessi passivi corrisposti per l’anticipazione di tesoreria sono allocati nel titolo I – spese correnti, intervento 6 – interessi passivi e oneri finanziari diversi, voce che, purtroppo, non compare sul sito che riepiloga i bilanci di pubblica consultazione.
Inoltre, sia nel 2010 che nel 2011, facendo la differenza tra la voce entrate da anticipi di tesoreria e la voce uscite per anticipi di tesoreria (ultimo rigo in schema, per chiudere il pareggio contabile) pare che il ricorso alla anticipazione non sia stato ripianato nel corso dello stesso anno, con un disavanzo che è stato ereditato dalla gestione successiva, e che – da come si può ipotizzare – si sia chiuso nel 2012. Sarebbe curioso conoscere gli interessi pagati per questa operazione, ma, come già anticipato, non vi sono dati pubblici al riguardo.
2011 Annus horribilis
Otre a esplodere la spesa, è l’anno su cui la Corte dei Conti avrebbe successivamente aperto un’istruttoria, l’anno del disavanzo da 10 milioni di euro, con la mancata osservanza del Patto di Stabilità e le sanzioni nell’anno successivo, quello con ben 24milioni di euro di anticipo di tesoreria , l’anno dei debiti verso le aziende partecipate e dei decreti ingiuntivi che fioccavano da ogni dove, e riguardo i quali, rispondendo ai rilievi della Corte dei Conti, il sindaco Berutti si pronuncerà in questi termini: “i decreti ingiuntivi nascono da tardati pagamenti che nascono da una mancata liquidità che solo negli ultimi mesi siamo riusciti a creare per poter abbattere parte del debito finanziario.”
Ma i 24 milioni di euro di utilizzo con l’anticipo di tesoreria per cosa erano stati impiegati, allora?
Il possibile danno erariale causato dalla Giunta o dai dirigenti?
Senza dimenticare, poi, le spese legali e gli interessi per il ritardato pagamento che si andavano ad aggiungere alle somme insolute e reclamate dai decreti ingiuntivi, facendo lievitare l’ammontare dei debiti.
All’argomento si interessò anche il consigliere comunale Ronchetti, esternando non poche perplessità riguardo i possibili artefici di tale situazione disastrosa.
“Non ho ancora capito – disse il Consigliere – se la decisione di pagare gli interessi l e le spese legali che rappresentano il vero danno erariale per la collettività tortonese, e che oggi ammonta ad oltre 100 mila euro, fu presa dalla Giunta o solo dai responsabili del servizio.”
Annamaria Agosti
I protagonisti:
Responsabilità politica:
Sindaco (Massimo Berutti)
Assessore con delega al Bilancio (Carlo Galuppo)
Responsabilità amministrativa:
Dirigenti finanziari: Il dirigente uscente nel 2009 (in carica sin dal 2003) era Davide Fara, che in quell’anno lasciò Tortona per spiccare il volo verso Magenta, salvo rientrare a Tortona, questa volta in veste politica di assessore esterno, con l’insediamento della Giunta Bardone nel 2014. Sabrina Mancini, tutt’ora Ragioniere capo e Dirigente finanziario dal 01.05.2011 venne scelta dall’Amministrazione Berutti per raccogliere il testimone da Fara dopo che tre dirigenti, per un motivo o per un altro, avevano lasciato l’incarico.
Le fonti
Mutui a 14 milioni
http://www.oggicronaca.it/tortona-in-un-anno-il-comune-ha-pagato-debiti-per-quasi-13-milioni-di-euro-ma-adesso-il-bilancio-e-a-posto/
Mutui a 75 milioni
Dichiarazione di Berutti sui decreti ingiuntivi e perplessità di Ronchetti
http://www.oggicronaca.it/tortona-unaltra-lettera-della-corte-dei-conti-apre-forti-interrogativi-sul-futuro-finanziario-della-citta/
La fonte dei dati è il sito Openbilanci.it .Per le entrate, all’indirizzo a seguire, sostituendo al campo XXXX le 4 cifre dell’anno di consultazione desiderato.