Molto interessante la conferenza che venerdì 16 ottobre, nell’ambito de Ra Carsèra promossa dall’A.I.C., il Geom. Roberto Fossati, funzionario del Comune di Sale, ha dedicato alle rogge salesi. Con l’aiuto di mappe e carte topografiche, il Geometra ha mostrato come il territorio salese nel secoli passati fosse caratterizzato dalla presenza di numerose rogge, alle quali gli agricoltori attingevano per l’irrigazione dei campi: non senza liti frequenti per l’acquarezzo, cioè per le somme che ciascuno doveva pagare al proprietario della roggia in proporzione al quantitativo d’acqua prelevata.
Quelle rogge spesso contribuivano anche ad alimentare il fossato che, insieme alle mura abbattute all’inizio del sec. XIX, proteggevano il nostro paese dalle incursioni nemiche.
A partire dal primo dopoguerra nel secolo scorso, mentre molte rogge diventavano sempre più striminzite e povere di acqua, o venivano intubate talvolta ad uso di fognatura, l’acqua per l’irrigazione delle colture è stata cercata scavando pozzi sempre più profondi, intaccando e impoverendo per altro le falde acquifere che per la nostra campagna sono sempre state una grande ricchezza. Come rogge, restano il Riale e il Rio Corsica, anch’essi soggetti a lunghi periodi di magra e non sempre esemplari per interventi di manutenzione: paradiso, tuttavia per le nutrie, una specie animale non originaria delle nostre zone e qui pervenuta chissà come. Una specie dalla capacità riproduttiva esponenziale, e dal discusso impatto ambientale.
Un pubblico numeroso e assai coinvolto – molti agricoltori – oltre ad applaudire con convinzione, ha subissato di domande il relatore. Ottima serata, insomma.
18 ottobre 2015