Paesi strani i nostri del Tortoense, dove nelle chiacchiere da bar tutti sanno cosa fare e, a loro dire, saprebbero farlo molto meglio degli altri, ma nei fatti, poi, rimangono seduti di fronte al proprio bianchino con le mani in mano. Paesi strani i nostri, dove chi si dedica alle attività di volontariato è visto come un “ciùla”, perché si dà tanto da fare senza un ritorno economico. Paesi strani i nostri, dove il tempo dedicato agli altri è considerato sprecato, salvo poi dedicarsi all’ozio cercando di farlo trascorrere.
Eppure se si parla con chi realmente fa volontariato, nei racconti di esperienze vissute si scopre un mondo fatto di sorrisi, nuove amicizie, aiuto reciproco e crescita interiore, dove ciò che si riceve è molto più di quello che si dà e dove ognuno nel suo piccolo e nel poco che può fare è utile e prezioso.
In un’era in cui non si può più addossare allo stato ed agli enti locali ogni singola necessità della comunità, vuoi per mancanza di fondi, vuoi per la moltitudine di sfaccettature (e conseguenti bisogni) che la società ha assunto, vuoi per la mancanza di personale o vuoi per la burocrazia che rallenta la stessa macchina amministrativa, il reciproco aiuto diviene sempre più fondamento della civiltà e della società e già Sofocle affermava “l’opera umana più bella è di essere utile al prossimo”.
Per chi volesse avvicinarsi al mondo del volontariato, panorama vasto e ricco di opportunità, una prima occasione per rendersi utili con un minimo impegno di tempo è unirsi ai volontari della Croce Rossa Italiana, che quotidianamente oltre al servizio di emergenza, svolgono attività di aiuto alle fasce deboli della popolazione (anziani, emarginati e disabili) ed i cui corsi si stanno avviando in questo mese nelle sedi di Tortona, di Castelnuovo Scrivia e di San Sebastiano Curone. Anna Frank scrisse nel suo diario: “Com’è meraviglioso che nessuno abbia bisogno di aspettare un solo attimo prima di iniziare a migliorare il mondo”.
Luca Garbelli
8 ottobre 2015