Iniziamo oggi una serie di articoli basati su dati ufficiali e certificati che mettono a confronto l’ospedale di Tortona con quello di Novi Ligure per capire effettivamente se sia stata presa la giusta decisione nel privilegiare il “San Giacomo” di Novi e azzerare il “Santa margherita” di Tortona.
Si tratta di un dossier che ha impiegato a lungo chi lo ha realizzato, cioè Annamaria Agosti autrice anche delle controdeduzioni che il Comitato Uniti per Tortona ha inviato all’avvocato Scaparone per sostenere il ricorso al Tar presentato dai 39 sindaci del Tortonese.
Nessuno tra tutti gli amministratori comunali ha mai realizzato un lavoro del genere né ha mai pensato di mettere in evidenza quella che a tutti sembra un’incongruenza, cioè il drastico ridimensionamento dell’ospedale tortonese.
Tutti hanno fatto tante parole, continuando a ripetere di voler salvare l’ospedale ma senza progetti concreti. Soltanto Annamaria Agosti si è presa la briga di perdere tantissimo tempo a cercare dati per capire se effettivamente lo smantellamento del nosocomio tortonese sia suffragato veramente dai numeri come sostiene la regione, o se non vi fosse dietro qualche altra ragione.
Vi invitiamo a leggervi gli articoli che pubblichiamo da oggi in poi: solo così sulla base di dati numerici certi potrete farvi un’idea.
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Un anno fa, l’orientamento della Regione Piemonte, in ottemperanza alle direttive del Patto per la Salute stilato dall’ex Ministro Balduzzi, era quello di concentrare le specialità e gli interventi, andando a sforbiciare le realtà ospedaliere più piccole, quelle con volumi di produzione minori, e premiando invece quelle maggiormente operative, specialistiche e virtuose.
Basse giornate di degenza, alti volumi di intervento erano il criterio premiante, il metro di discernimento sul quale basare la scelta per salvare, o meno, un ospedale.
In questi 10 mesi trascorsi dalla delibera che declassava Tortona, i numeri sono stati spesso oggetto di speculazione, battaglie e forse anche ripicche: vediamo cosa dice, allora, il confronto dei dati ufficiali, quelli dell’AGENAS relativi al 2013, in base ai quali Saitta e Moirano hanno deciso la sorte dei due ospedali di questo quadrante, premiando Novi Ligure e condannando Tortona.
Area Cardiologia
Il numero totale di ricoveri per infarto al miocardio è superiore a Novi (255) a Tortona ammontano solo alla metà (127), suddivisi in sostanziale equilibrio tra le due strutture per i casi STEMI, il quadro clinico più noto e dovuto ad occlusione delle coronarie (57 a Tortona, 61 a Novi Ligure) mentre la grande differenza è segnata dai casi N-STEMI, cioè quelli non sempre identificabili con elettrocardiogramma, ma solo tramite l’esame diagnostico della troponina nel sangue. A Tortona 70 casi, contro i ben 188 di Novi Ligure, il 168% in più.
O a Novi Ligure gli esami sono particolarmente accurati (ma, essendo che Tortona fruisce dello stesso laboratorio, l’accuratezza dovrebbe essere garantita in modo paritetico) oppure al San Giacomo sono maghi della diagnostica, per identificare così tante patologie in più, tenuto conto che in caso di N-STEMI solo l’analisi di laboratorio è dirimente al fine della diagnosi.
Tortona (380 ricoveri) scelta molto più frequentemente di Novi Ligure (solo 14 ricoveri) per lo scompenso cardiaco congestizio, vantaggio che viene confermato anche dai ricoveri per ictus ischemico (213 Tortona, 176 Novi Ligure).
Area chirurgia
Gli interventi alla colecisti effettuati a Tortona superano, nei volumi, quelli di Novi Ligure mediamente del 23%, con l’ulteriore vantaggio che a Tortone ben 61 interventi sono stati effettuati in regime di day surgery, quindi senza giornate di degenza, con risparmio per il SSN, a Novi Ligure solo 1.
I ricoveri per la frattura al collo del femore sono sostanzialmente gli stessi tra le due strutture, quella per la frattura di tibia e perone quasi il doppio a Tortona rispetto a Novi Ligure; la parte del leone la fanno gli interventi di artroscopia al ginocchio (80 a Tortona, contro i 35 di Novi Ligure) e la sostituzione di ginocchio, dove i dati del nosocomio tortonese segnano un volume esattamente triplo rispetto a quelli novesi (Tortona 42 ricoveri, Novi Ligure 14).
Nel settore tumori, la specialità è appannaggio delle strutture: Tortona, con 175 interventi alla mammella contro i 10 di Novi Ligure, i volumi di ricovero sono più alti a Tortona per colon, retto e tiroide, a Novi Ligure per fegato, rene e vescica.
Anche per la chirurgia vascolare Tortona segna valori tripli di Novi Ligure (36 Tortona, 12 Novi Ligure).
Un capitolo a parte per ostetricia e ginecologia, che da maggio 2013 sono state concentrate unicamente su Novi Ligure, e quindi i dati disponibili da AGENAS sono parziali e riferiscono fino al 30 aprile, sia per nascite che per interventi ginecologici.
Annamaria Agosti
5 ottobre 2015