Egregio Direttore,
tanto si è scritto e detto in relazione alla presenza della nostra città all’Expo che questo mio intervento rischia di risultare una noiosa appendice ma ritengo necessario “equilibrare” i precedenti interventi, che erano volti quasi esclusivamente alla polemica.
Premetto che sono andata a visitare la postazione tortonese con animo fortemente prevenuto e quasi certa di incorrere in una forte delusione e che non sono qui per sostenere o denigrare nè l’una nè l’altra parte del precedente contendere, semplicemente perchè non sono interessata a sostenere nè l’uno nè l’altro.
Mi sta invece molto a cuore esprimere un parere che si prefigga di rispondere ad un requisito che io ritengo fondamentale: l’imparzialità (ardua da raggiungere nella vita, ma con un pò di impegno l’impresa può riuscire a chiunque…).
Domenica sono stata all’Expo ed ho iniziato a percorrere il Decumano pensando (maledetti pre-giudizi…) che per visitare lo stand tortonese avrei dovuto camminare-e-camminare-e-camminare, allontanarmi dallo spazio espositivo vero e proprio (si era detto e scritto che era addirittura “difficile” da trovare e arrivarci, decentrato e remoto) ma – con mia grande sorpresa! – “cascina Triulza” mi è praticamente venuta incontro: centrale, a ridosso dei più famosi Padiglioni.
D’altra parte, già percorrendo le Tangenziali Milanesi si è subissati da indicazioni per la “USCITA TRIULZA OVEST”. Pensate che il collegamento ferroviario Alta Velocità si serve della nuova fermata dedicata – servita anche dalle linee suburbane regionali e dalla Linea 1 della MM milanese – proprio in…corrispondenza all’accesso OVEST TRIULZA….
Ma torniamo alla visita: delizioso, rilassante, confortante e, soprattutto, attinente al tema dell’Esposizione Universale, lo spazio esterno della Cascina.
Certo, non ci sono immensi cartelli che dal Decumano (il corridoio centrale ai lati del quale si erigono i Padiglioni) indicano “QUI TORTONA caput mundi” – mi si perdoni l’ironia ma forse è d’uopo che si ridimensioni l’idea della nostra città nel Mondo e non si pretenda che nell’interesse planetario soverchi RUSSIA-STATI UNITI ecc. .. – ma qualunque visitatore abbia in mano una piantina per orientarsi (praticamente tutti) può visualizzare la posizione della Cascina e trovarla percorrendo semplicemente pochi metri (diconsi METRI) dal Decumano stesso. All’Expo NON esistono spazi espositivi decentrati e persino Padiglione Italia è laterale…
Come dicevo, lo spazio esterno è delizioso e rasserenante e induce davvero pensare ad un modello di vita “sostenibile”. Ed ora entriamo, si fa per dire, perchè la porta (a vetri) è aperta anche dall’esterno e stimola una sensazione di curiosità: l’impatto che si produce è quello di trovarsi di fronte a una “idea geniale” (mi approprio della definizione data da un’amica che era con me e che condivido pienamente).
Gli oggetti e le foto scelte (indice di una ricerca mirata e approfondita) che narrano una Storia, le immagini che scorrono sui video delle pareti che parlano di Presente e il pavimento di vetro che induce a guardare in basso, scovando ulteriori meraviglie, il materiale pubblicitario/informativo sul gioiello che a Tortona si può andare a vedere (la Pinacoteca) e che è senz’altro da considerarsi “il” richiamo INTERNAZIONALE, la gentilezza, cortesia, adeguatissima intraprendenza e proprietà comunicativa dell’addetta allo stand.
La domanda che il visitatore è indotto a porsi (se dotato di un substrato neuronale) è: “sappiamo chi e come eravamo ma verso dove e cosa andiamo? Quale futuro ci proponiamo?”
Tutto ciò, dio santo, vi sembra poco?
Andate e riflettete s.v.p.: quali altre cittadine italiane sono presenti? E con cosa? Neppure gli spazi espositivi delle Regioni italiane sono accattivanti come quello di Tortona e molti Paese Europei (v. Spagna e Olanda) si sono presentati con il “nulla”, deludendo e annoiando nel percorso. Per non parlare dell’inconsistenza espositiva degli U.S.A. dove tutta l’operazione si riduce ad un banale video dove Obama parla di sostenibilità e due scale mobili tradizionali (quelle in uso nei supermercati, per intenderci) che conducono ad una terrazza – VUOTA – dove si può bere un drink assordati da musica punk….
Io non sono tortonese, vivo qui da soli 14 anni e non parteggio per alcuno dei contendenti all’annosa polemica; questa città per alcuni aspetti mi piace molto e per altri mi disgusta parecchio ma mi sento a pieno titolo una “cittadina tortonese” perchè qui vivo, comunico, mi determino e pertanto mi sento pienamente attore coinvolto in tutto quanto accade: scusate, ma non riesco proprio a tollerare la polemica strumentale e fine a sè stessa. Occorre l’intelligenza di guardare, sempre, la realtà con gli occhi dei bambini: puliti, curiosi, capace di cogliere il Vero.
(p.s.: un solo piccolo appunto agli organizzatori: nello stand viene distribuita anche una bella piantina del territorio dietro alla quale c’è la pianta urbana di…Valenza… forse è meglio provvedere subito al rifornimento delle – penso esaurite – piantine con retro Tortona).
Squisitamente grazie, Direttore, se avrà la gentilezza di darmi spazio (firma inclusa, perchè mi irritano molto coloro che non firmano: vorrei che ognuno si assumesse la responsabilità di ciò che dice PUBBLICAMENTE e non si trincerasse dietro il comodo ma vile paravento dell’anonimato..).
Loretta Ortolani
Come abbiamo più volte ribadito le nostre lettere sono tutte autentiche, ma siamo obbligati a non pubblicare la firma a chi ce lo chiede.
14 settembre 2015