Monica Cerutti, assessore regionale all’immigrazione della Giunta di Centro Sinistra che guida la regione Piemonte conferma che non saranno solo i profughi ad essere accolti nelle città, ma anche i migranti, cioè coloro che continuano ad arrivare sulle coste italiane anche da Paesi non in guerra e che quindi non hanno diritto alla qualifica di profugo ma sono immigrati a tutti gli effetti.
La conferma arriva leggendo il “Piano regionale per l’accoglienza dei flussi non programmati” pubblicato sul sito dell’assessore che riprende anche un comunicato stampa diffuso dalla Regione nel quale si dettano le linee per accogliere i migranti fino al 2020.
“E’ obiettivo della Regione – recita il comunicato della Cerutti – promuovere attraverso gli assessorati competenti e l’Uncem (Unione dei Comuni ed enti Montani – ndr) azioni volte a favorire il ripopolamento dei borghi abbandonati in terreni alpini e più in generale aree soggette a fenomeni di abbandono residenziale coinvolgendo i migranti.”
E’ la stessa Regione ad usare il termine “migranti” e non profughi sconfessando tutti quegli esponenti politici locali, fra cui diversi simpatizzanti del Partito Democratico, che hanno duramente attaccato Oggi Cronaca, rimproverandoci di essere ignoranti e di fomentare razzismo perché qui arriveranno profughi e non migranti, che sono due cose diverse, facendo ampie distinzioni tra le due categorie, cosa che invece la Regione non fa.
Anzi, nel comunicato ufficiale che trovate al link: http://www.monicacerutti.com/news/piano-regionale-per-laccoglienza-dei-flussi-non-programmati-ecco-le-sette-azioni-previste-dalla-regione-piemonte/ si legge chiaramente: “La Regione Piemonte in questo anno si è impegnata con forza per contribuire a unire e far dialogare i soggetti coinvolti nell’accoglienza dei MIGRANTI sul territorio.
E d’altro canto era prevedibile, visto che la metà delle richieste di asilo politico vengono bocciate perché non ci sono i requisti, come ammette la stessa Cerutti in un suo intervento nel sito che chiede: “La buona politica – si chiede Monica Cerutti – davanti a un problema del genere si pone delle domande e cerca di trovare delle risposte: a fronte di un numero di dinieghi così alti, cosa abbiamo intenzione di fare con queste persone?”
Fra le tante cose in essere, il Piano prevede che un dialogo con i sindaci piemontesi.
“In collaborazione con le Prefetture – si legge – sono in corso di realizzazione incontri strutturati con i sindaci del territorio piemontese che hanno la finalità di individuare eventuali strategie per fronteggiare le difficoltà e costruire alleanze operative. È stata avviata un’attività di contatto con i gestori delle strutture attraverso visite in loco e incontri allargati al fine di approfondire le realtà locali, rilevare eventuali situazioni di problematicità e informare sulle opportunità messe in atto dalle politiche regionali.”
13 agosto 2015