La prima di una serie di assemblee pubbliche che i No Tav vogliono organizzare per informare i cittadini sulla grave situazione ambientale in cui si trova Tortona si è svolta nei giorni scorsi al quartiere Oasi e i No Tav hanno messo in guardia la popolazione sui rischi per salute che stanno correndo i tortonesi mentre sul dispaly scorrevano i nomi degli oltre 50 indagati da Ruberto, Franzosi, Gandini a molti altri di quella che è una vicenda tristissima per l’ambiente tortonese e di cui pochi hanno detto esattamente come stanno le cose.
Una vicenda che per alcuni potrebbe avere risvolti talmente gravi da mettere a rischio tutto l’ecosistema Totoense.
Tanti infatti potrebbero essere le collusioni e gli interessi che la cosa rischia di essere di proporzioni bibliche: ecomafia, veleni, porcherie di ogni genere ed oltre 40 mila tonnellate di rifiuti potezialmente pericolosi in un dossier di 1.600 tutto da analizzare.
Anche molto buona è stata la partecipazione degli abitanti del Quartiere Oasi all’assemblea popolare ” Cave, rifiuti tossici e Terzo Valico: conseguenze per la salute”, organizzata dal Comitato No tav Terzo Valico Tortona ai giardinetti di Area Matteotti, forse sarebbe necessario una maggiore attenzione da aprte delle istituzioni che invece sembrano venore a meno in tutta questa vicenda.
Ed infatti alla riunione non era presente neppure un amministrazione pubblico se si esclude un consiliere dei 5 stelle che ben sappiamo è in minoranz a e poco può fare.
Né sindaco, né assessori. Eppure si è parlato di amianto e altri veleni col dottor Toniolo, medico esperto del settore che ha parlato parecchi anni negli stati uniti e non è certo l’ultimo arrivato. Il medico ha messo in risalto i rischi connessi ai lavori del Terzo Valico e alla presenza di rifiuti tossici interrati in grandissime quantità nelle cave del tortonese (come rivelato dall’informativa dei Cc Noe , Indagine “Triangolo” su traffico e smaltimento illecito di rifiuti tossici tra Liguria, basso Piemonte e Lombardia).
“Tortona sembrerebbe essere il centro nevralgico di queste attività illecite – dicono i No Tav – e nelle terre a fianco delle cave si coltiva in alcune zone, mais e granturco. Qui è stato trovato di tutto: lastre di amianto, cavi elettrici, tubi di metallo e di plastica, parti di auto, filtri per olio, sacchi
plastica, bidoni e fusti metallici, inerti da demolizione, asfalto, benzopirene, idrocarburi, cromo, nichel, piombo, cadmio e molti altri.
Per es. nei rifiuti di Cava Vidori sono stati rinvenuti cromo e nichel (provenienti dal Centro benessere Bellavita di Spinetta, dove lavorò ai cantieri il gruppo Ruberto) con tale livello di contaminazione: per il cromo, 123 microgrammi per Kg contro un limite di 15, mentre per il nichel 70 microgrammi per Kg contro un limite di 30.”
Tutte le immagini che vedete nel presente articolo, sono state effettuate all’assemblea pubblica dei No Tav.
2 agosto 2015