Spettabile redazione,
Cociv, General Contractor incaricato della progettazione e della costruzione dell’opera Terzo Valico, precisa che nessuno dei soggetti arrestati nei giorni scorsi e/o coinvolti nelle indagini sul traffico illecito dei rifiuti da parte delle autorità competenti ha rapporti (commerciali, contratti di subappalto, di noleggi o di forniture e analisi in genere per i lavori di realizzazione dell’opera) con il Consorzio. Quanto affermato vale in particolare per le società esplicitamente citate dalla stampa come coinvolte nella realizzazione dell’opera. Inoltre la gestione delle terre e rocce da scavo è normalmente disciplinata dal DM161/2012: per il Terzo Valico le informazioni corrette sono riscontrabili dal Piano Cave, depositato in Regione Piemonte ai sensi della L.R. 30/1999 e dal Piano di Utilizzo terre redatto appunto ai sensi del DM161/2012.
Pertanto Cociv precisa che tutte le informazioni che collegano il Consorzio alle indagini in corso della Procura della Repubblica di Torino sono infondate e si riserva di agire in ogni opportuna sede giudiziaria in difesa della reputazione del Consorzio nei confronti di coloro che riporteranno, per quanto concerne l’opera Il Terzo Valico, notizie non verificate e non corrispondenti alla effettiva realtà.
Cociv
Pur non essendo chiamati in causa, in quanto nei nostri articoli non abbiamo mai nominato il Cociv collegandolo all’indagine sulle cave, per correttezza abbiamo deciso di pubblicare ugualmente il comunicato del Cociv e lo abbiamo fatto perché riteniamo che, comunque, la pluralità delle informazioni e dei punti di vista sia un fondamento della Democrazia e costituisca pure un arricchimento delle conoscenze.
16 giugno 2015