Incredibile ma vero: il Comune paga ancora il mutuo per la costruzione del teatro Dellepiane, una cattedrale nel deserto finita anche su “Striscia la notizia”, della quale si deve ancora decidere la destinazione. Lo ha detto l’assessore al Bilancio, Gianfranco Semino, nell’ultima seduta del Consiglio comunale.
«Nei 4 milioni e mezzo di rate di mutuo che il Comune sta pagando ogni anno e che “ingessano” un bilancio di neanche 30 milioni come il nostro – ha detto Semino -, c’è anche quella sul teatro Dellepiane e un giorno o l’altro dovremo decidere cosa farne».
Le telecamere di “Striscia la notizia”, la trasmissione di Canale 5, a settembre 2013 erano arrivate in città per un servizio sul teatro, andato poi in onda nel novembre successivo. Una struttura di 610 posti a sedere, costata più di 5 milioni di euro e da sempre inutilizzata, aveva destato l’attenzione di Vittorio Brumotti, inviato speciale di “Striscia la notizia”, che era venuto ad intervistare i tortonesi e l’allora sindaco Massimo Berutti per sapere cosa pensavano di questo enorme spreco di denaro pubblico. L’importo complessivo stanziato nel 2003 era di 5 milioni 49 mila euro, ma è assai probabile che se ne siano spesi molti di più.
Il teatro Dellepiane nasce da un’idea dell’ultima amministrazione di sinistra che ha guidato la città prima dell’attuale, cioè quella di Marco Balossino nel 1995 e dopo 20 anni è ritornata come patata bollente della stessa amministrazione di sinistra che ne decise la realizzazione.
L’ex cotonificio Dellepiane, un tempo l’edificio industriale più grande della città, costruito nei primi anni del ‘900, viene acquistato dal Comune nel 1998. L’anno successivo, grazie al gemellaggio con il Teatro Stabile di Torino e il conseguente accesso a finanziamenti europei, il Comune commissiona uno studio preliminare per realizzare un nuovo teatro prove dedicato alla lirica, con laboratori dove poter costruire le scenografie e i servizi necessari agli operatori del teatro. Si avviano i lavori e nel 2003 viene completato il rustico. Nel 2004 l’incarico di un primo stralcio del progetto esecutivo, ma da quel momento gli affidamenti delle opere procedono lentamente e in seguito il teatro lirico si trasforma in teatro di prosa, si perde l’opportunità di lavorare con lo Stabile.
I lavori si sono bloccati per mancanza di fondi ma anche di idee su come utilizzare il teatro che non è stato più ultimato e non si sa se mai riuscirà ad esserlo. Servirebbe almeno un milione di euro, ma anche una volta ultimato i costi di manutenzione sarebbero altissimi: alcuni anni fa si parlava almeno 4-500 mila euro all’anno solo per mantenerlo in vita.
19 maggio 2015