Il made in Italy sta scomparendo dal nostro Paese e purtroppo non è una frase fatta. La crisi non ha risparmiato le imprese italiane, nemmeno le più grandi, quelle che sembravano intoccabili e che, secondo le stime, avrebbero dovuto, anche a fatica, superare un momento tanto cruciale per l’economia. Ma non è proprio così, non sono intoccabili nemmeno le storiche imprese del Piemonte, come la Borsalino, marchio tessile che da anni produce cappelli di qualità.
In questo caso però non è solo colpa della crisi. Ad aver tagliato le gambe a un’impresa che da lavoro a oltre 130 dipendenti è stata la fulminante bancarotta del finanziere astigiano Marco Marenco. La florida impresa Borsalino è stata pesantemente colpita più da investimenti sbagliati che dalla crisi globale, o meglio, entrambi i fattori ne hanno quasi sancito il fallimento, anche se ancora si cerca di lottare. L’unico dato certo è che il responsabile del tracollo non ha preso il giusto impegno nei confronti di chi più rischia: i lavoratori.
La vicenda, dal punto di vista giudiziario è alquanto complessa e sicuramente di non facile soluzione, l’obiettivo principale resta quello di salvare il lavoro ai dipendenti dell’azienda che, in un momento così precario come quello attuale, rischiano di veder sfumare il posto di lavoro un tempo considerato sicuro. Questa è appunto la preoccupazione dei sindacati che già si sono riuniti per cercare una soluzione possibile, sebbene da parte dell’azienda non vi sia una vera ammissione di situazione definita a rischio.
Intanto, anche chi vive dall’altra sponda il problema, non può certo dormire sonni tranquilli semplicemente basandosi su rassicurazioni che lasciano il tempo che trovano. Oggi come oggi chi perde il lavoro e non è abbastanza giovane per fruire di agevolazioni o per partire all’estero non ha grandi alternative. Il rischio è, come nel caso della Cementir, che gli operai vengano messi in mobilità, nella migliore delle ipotesi.
Una prospettiva certamente non allegra e che da ancora più rabbia all’idea che tutta questa situazione si sarebbe tranquillamente potuta evitare. Ora mettere insieme le somme necessarie non è semplice. Infatti, se un privato ha bisogno di immediata liquidità ha la possibilità di mettere delle finanziarie a confronto e scegliere la più conveniente che gli consenta di ottenere un prestito, nel caso del finanziere Marco Marenco, invece, il quadro appare decisamente più articolato, date anche le somme necessarie per risanare la Borsalino.
2 aprile 2015