«Si ritiene non sia opportuna la chiusura del centro di preparazione dei farmaci antiblastici presso il presidio di Casale Monferrato».
Con questa frase si chiude la nota datata 17 febbraio del direttore del comparto Sanità della Regione Piemonte Fulvio Moirano. Una notizia molto attesa in città, e non solo, perché il centro di preparazione dei farmaci antiblastici (medicinali che inibiscono e combattono lo sviluppo dei tumori), è uno dei tasselli principali dell’eccellenza casalese in campo sanitario nella lotta ai tumori, in particolare il mesotelioma e quelli polmonari in generale.
Un risultato non facile, ottenuto con tenacia dal sindaco Titti Palazzetti: «Non era assolutamente scontato riuscire a mantenere a Casale Monferrato questo fondamentale centro, ma mi sono impegnata in prima persona a tutti i livelli istituzionali per far capire la centralità di questo servizio: il nostro territorio è l’eccellenza nella bonifica dall’amianto, nella ricerca e nella cura delle malattie asbesto-correlate. Da tutte le parti del mondo vengono da noi per capire come far rete per affrontare una criticità che ha segnato duramente il territorio. Il centro per la preparazione dei farmaci antiblastici è una parte fondamentale di questa eccellenza e i numeri parlano chiaro: la somma dei medicinali preparati in tutti gli altri centri è inferiore a quelli di Casale Monferrato».
Ma il centro ha una valenza importante anche in un’ottica a lungo termine: «Con la nascita dell’Ufim, l’Unità Funzionale Interaziendale Asl AL – Aso per la diagnosi e la terapia del Mesotelioma, il centro riveste una centralità ancora più marcata, perché rientra in una rete più ampia di servizi, che il nostro territorio sta mettendo in campo nella cura sanitaria delle malattie asbesto-correlate. Ora si potranno, quindi, avviare quegli interventi necessari per rendere il centro pienamente funzionale alle sempre più diversificate necessità a cui sarà chiamato».
Fare rete e condividere obiettivi comuni: questo ha parmesso di mantenere il centro di preparazione in città: «È con il lavoro congiunto di tutti che si è riusciti a ottenere un così importante risultato. Abbiamo lavorato affinché, a tutti i livelli, si capisse il negativo impatto che avrebbe portato a Casale Monferrato, e a tutto il territorio, la decisione di chiudere questo centro. Quindi vorrei ringraziare innanzitutto i medici e il direttore sanitario, Paola Costanzo, del nostro ospedale, i Sindaci del territorio, in particolare Claudio Saletta, e l’amico dottor Mario Botta, che mi hanno guidato e sostenuto. Un grazie va anche, per la sensibilità e la competenza, all’assessore regionale alla Sanità, Antonino Saitta, che ha subito compreso la nostra situazione, al commissario straordinario Fulvio Moirano, che poche settimane fa ha visitato il nostro ospedale, e al direttore della Rete Oncologica del Piemonte e della Valle d’Aosta, professor Oscar Bertetto».
20 febbraio 2015