Li abbiamo contati: 30 passi dal garage fino all’abitazione dell’uomo, eppure in quei pochi metri il notaio Gianluigi Bailo, di 67 anni, residente in via Padre Michele da Carbonara, alle 11 di sera è stato aggredito e quasi massacrato di botte. E tutto per poche decine di euro.
La belva che ha compiuto questo gesto, però potrebbe avere le ore contate.
Due piccole telecamere private poste all’ingresso dell’abitazione che si trova davanti al luogo dell’aggressione, infatti, potrebbero aver ripreso il rapinatore che domenica sera, in via padre Michele, ha aggredito e massacrato il notaio
Le indagini dei carabinieri della compagnia di Tortona, al comando del capitano Roberto Ghiorzi, infatti proseguono in maniera spedita
I carabinieri hanno raccolto molti elementi utili tra i vicini di casa del notaio e i residenti della zona. «Dobbiamo ringraziare la popolazione – dice il capitano Ghiorzi – che ha fornito diversi spunti investigativi che ci possono servire per identificare il rapinatore. Abbiamo trovato davvero molta collaborazione».
Le condizioni del notaio, intanto rimangono sempre gravi: il colpo violento che ha ricevuto al volto ha causato una lesione nella zona orbitale e ci vorrà parecchio tempo prima che possa riprendersi del tutto.
Il notaio che abita a Tortona ed ha lo studio a Novi Ligure, è stato brutalmente aggredito e picchiato per poche decine di euro da un giovane che lo ha avvicinato e gli ha chiesto l’elemosina. Bailo, secondo la ricostruzione dei carabinieri, era pronto a dargli qualche spicciolo, ma mentre cercava la moneta il giovane lo ha colpito con violenza all’occhio facendogli uscire il sangue dal naso. Il notaio ha cercato di difendersi, ma il rapinatore ha continuato a picchiarlo fino a che un vicino, sentite le urla, si è affacciato alla finestra e si è messo gridare.
L’aggressore a quel punto, dopo aver preso il portafoglio con poche decine di euro e le carte di credito, è fuggito a piedi facendo perdere le tracce.
Se le telecamere dell’abitazione privata fosse state in funzione potrebbero aver ripreso qualche particolare della scena. In alternativa, oltre alle testimonianze delle persone che hanno visto potrebbero essere utili le riprese delle telecamere dell’impianti di videosorveglianza poste nei dintorni.
17 febbraio 2015