Se il ricorso al Tar contro il Piano sanitario della regione Piemonte che penalizza l’ospedale di Tortona non andrà a buon fine, medici ospedalieri e amministratori comunali hanno preparato un documento in cui si elencano i servizi fondamentali che dovrebbero rimane a Tortona per mantenere in vita la struttura.
Il Documento è stato presentato durante la riunione della Commissione sanità che si è svolta nel tardo pomeriggio di lunedì con una premessa: la scelta del Comune di Tortona è di mantenere l’ospedale così com’è e questa è la posizione imprescindibile che giustifica il ricorso al Tar. Oggi stiamo parlando di un ipotetico “piano B”, una proposta che dia una dignità all’ ospedale.
«Se l’ospedale di Tortona non potrà più essere un centro che gestisce l’emergenza ed urgenza, con la conseguente perdita di alcune strutture complesse – ha detto Santoro – crediamo però che possa continuare ad esercitare un ruolo specialistico per la media intensità assistenziale, nell’ottica di sviluppo della rete ospedaliera. Risulta necessario inoltre potenziare le attività della specialistica ambulatoriale territoriale, con una sua forte integrazione con la rete ospedaliera provinciale». In sostanza, per riuscire a mantenere i requisiti di funzionalità è necessario un “blocco” minimo di servizi che secondo la proposta dei medici, oltre ai reparti di Medicina, Chirurgia e Ortopedia (che nel nuovo piano sanitario restano come sono attualmente), prevede tra i principali: 12 letti di Cardiologia, 12 letti di Neurologia, Day-Surgery di Oculistica, Otorino (struttura complessa, cioè con primario), Urologia ambulatoriale, Pediatria ambulatoriale, 6 letti di Terapia intensiva, 20 letti di Riabilitazione e fisioterapia e Radiologia (struttura complessa). «Dobbiamo puntare sul mantenimento di questi servizi, sul fatto che l’ospedale non venga privato degli investimenti che servono a farlo funzionale. E poi bisogna potenziare le attività territoriali». Il documento nella stesura definitiva sarà poi illustrato ai 39 sindaci del territorio che hanno presentato il ricorso al Tar contro il piano sanitario.
17 febbraio 2015