Per loro stessa ammissione i tecnici della Regione Piemonte (Moirano e Saitta) hanno scelto di chiudere il Dea di Tortona perché lavora meno di quello di Novi Ligure, ma in base ai dati del Ministero della Salute questo non è vero.
Il Dea di Tortona, anzi, lavora l’10% in più rispetto alla media nazionale mentre quello di Novi Ligure addirittura il 3,6% in meno rispetto alla media nazionale. Eppure la Regione ha deciso di chiudere quello di Tortona e lasciare aperto quello di Novi Ligure.
« Il riordino della rete ospedaliera – ha dichiarato più volte Saitta – non è dettata da obiettivi di carattere economico (risparmi potrebbero esserci solo nel medio-lungo periodo), ma è finalizzata a garantire salute e sicurezza ai cittadini. La sanità piemontese è caratterizzata da un’eccessiva frammentazione, abbiamo troppi reparti con una bassa attività e la letteratura scientifica dimostra che laddove i volumi sono bassi aumenta il rischio per i pazienti.
Ciò che anima il mio operato è esclusivamente la volontà di restituire dignità alla sanità del Piemonte, mettendo al centro la salute e la sicurezza dei cittadini. (1)»
Secondo Saitta dove i volumi di attività sono bassi aumenta il rischio per i pazienti e tra il Dea di Tortona e quello di Novi è stato scelto quest’ultimo perché nel 2013 aveva circa 800 accessi in più all’anno in termini assoluti che tradotto in percentuale significa circa il 3,5% di accessi in più rispetto a Tortona.
A prima vista sembra che il Dea di Novi Ligure lavori più di quello di Tortona, ma in realtà non è così.
Lo spiega un dato pubblicato dal Ministero della Salute sul proprio sito:
“In media ogni anno avvengono circa 350 accessi al Pronto Soccorso ogni 1000 abitanti, con una media di circa 1.200.000 prestazioni.” (2)
Si può procedere a calcolare il numero di accessi teorico: 350/1000 (dato del Ministero) moltiplicato per il bacino di popolazione del Pronto Soccorso. Poi lo confrontiamo con quello reale sugli accessi del 2013, cioè quelli su cui si è basato il Piano Sanitario Regionale.
Tortona:
350×60.596 abitanti diviso 1000= 21.208 accessi che avrebbe dovuto avere il Dea secondo il Ministero
Accessi 2013: n. 23.400 circa reali
23.400-21.208= 2.192 accessi al Dea in più rispetto alla media nazionale di 350 accessi ogni mille abitanti
2.346:21.208×100=10% di accessi (e lavoro) in più rispetto a quelli teorici che avrebbe dovuto avere Tortona. Il DEA di Tortona, quindi, ha un carico di lavoro superiore alla media nazionale dell’10%
Novi:
350×73.267/1000= 25.644 teorici
Accessi 2013: n. 24.200 circa reali
25.730-24.200= 930 accessi al Dea in meno rispetto alla media nazionale di 350 accessi ogni mille abitanti
936:24.200×100= 3,6% di accessi (e lavoro) in meno rispetto a quelli teorici che avrebbe dovuto avere Novi Ligure. Il DEA di Novi, quindi, ha un carico di lavoro inferiore alla media nazionale dell’3,6%
Cosa significa questo? Che il DEA di Tortona, oltre a lavorare più della media nazionale, lavora in media, anche molto più di Novi Ligure. E che quindi, conseguentemente, i volumi di Novi sono più bassi.
E come Saitta insegna, laddove i volumi sono bassi aumenta il rischio per i pazienti.
Una gran bella contraddizione, tra parole e fatti.
Annamaria Agosti
(1) Saitta in persona risponde http://tinyurl.com/l42z5jy
(2) Parametri Ministero della Salute su accessi PS http://tinyurl.com/ocdjume
26 gennaio 2015