Per conto di 39 sindaci del Tortonese, sabato 24 gennaio 2015 è stato notificato il ricorso al Tribunale Regionale Amministrativo per il Piemonte contro la Regione Piemonte per l’annullamento, previa concessione di idonea misura cautelare, della deliberazione della Giunta regionale 19.11.2014 n. 1-600 recante il Piano Sanitario Regionale, nonchè di tutti gli atti comunque connessi.
Il ricorso si fonda sui seguenti punti:
Inesistenza del Regolamento sull’intesa della Conferenza Stato Regioni che la Regione Piemonte ha dichiarato di attuare e di applicare con la deliberazione della Giunta 19.11.2014 n. 1-600, che, ad oggi, costituisce ancora una bozza, non approvata formalmente.
Incompetenza della Giunta regionale ad adottare la deliberazione impugnata.
La totale mancanza di partecipazione dei Comuni interessati alla decisione regionale.
Indecifrabilità della decisione regionale di declassamento del Presidio di Tortona, con conseguente violazione dei principi di imparzialita’, trasparenza e ragionevolezza.
I denunciati vizi che inficiano il declassamento dell’ospedale di Tortona dimostrano come la Regione Piemonte, mossa dal movente finanziario, abbia guardato più ai bilanci pubblici che alla salute dei cittadini. Non è la disponibilità finanziaria a conformare l’erogazione del servizio sanitario, ma è la qualità del servizio a dover influenzare la spesa. Detto in altri termini, la variabile indipendente è la qualità del servizio erogato, cioè il diritto alla salute di cui sono titolari i cittadini e le collettività locali. Ma se così è, il punto di partenza del processo decisionale non è l’importo da risparmiare, ma la valutazione del servizio offerto da singole strutture ospedaliere. Il che impone un ribaltamento del metodo: prima si valuta l’offerta che fornisce ciascuna struttura ospedaliera, poi si individuano i fattori della spesa c.d. improduttiva e, solo dopo, si decide con quali misure incidere su tali fattori nell’obiettivo di ottenere il risparmio di spesa auspicato. Diversamente, si sacrificano sull’altare delle esigenze finanziarie diritti fondamentali costituzionalmente protetti: l’amministrazione della salute non può risolversi in una decisione contabile. Governare non è semplicemente ridurre i costi!
L’attuazione della nuova rete ospedaliera comporterà la chiusura di molti reparti dell’ospedale di Tortona con la conseguenza immediata di una grave riduzione di un’adeguata e completa offerta sanitaria sul territorio. Per altro verso, i processi di riorganizzazione, specie se interessanti organizzazioni complesse, non sono reversibili: essi vanno ‘bloccati’ prima del loro avvio. In tale prospettiva si impone la concessione della misura cautelare nella forma della sospensione dell’efficacia del provvedimento impugnato e del contestuale ordine alla Regione di riesaminarlo alla luce degli elementi di criticità sollevati dai Comuni ricorrenti.
Su tali presupposti il ricorso mira, in via cautelare a ottenere la sospensione degli atti impugnati e, nel merito, il loro annullamento.
“Le dichiarazioni del Presidente Chiamparino – commenta il Sindaco Bardone- mi hanno particolarmente amareggiato. Continuo a sperare che tali parole non siano mai state pronunciate. Se dovrò rispondere lo farò dopo il provvedimento del TAR, perché vorrà dire che le risposte che attendiamo da mesi non saranno venute. Considero le disponibilità manifestate dall’Assessore, sicuramente inadeguate, l’inizio di un percorso politico che seguiremo finchè ci verrà data possibilità per risolvere la vicenda nel rispetto di tutti, che per noi significa anche il rispetto della popolazione Tortonese”.
26 gennaio 2015