Negli ospedali piemontesi in cui è stato soppresso il punto nascite la Regione intende mantenere la presenza in Pronto soccorso di un ginecologo, un’ostetrica ed un pediatra? A questa interrogazione, presentata dal Consigliere Stefania Batzella, l’assessore alla Sanità Saitta non ha fornito alcuna risposta.
Si è limitato a sottolineare e ribadire le scelte compiute finora dalla Giunta regionale senza chiarire se vi sia, o meno, l’intenzione di garantire un minimo di continuità assistenziale in quei territori privati del punto nascite.
L’assessore è tornato a parlare della presunta mancanza di sicurezza negli ospedali in cui si effettuano pochi parti. Se Saitta ritiene che non vi siano adeguati standard di sicurezza allora dovrebbe portare i dati degli interventi e fare un’analisi seria e ponderata in Commissione e non lanciare strali polemici ai quattro venti. Continueremo a monitorare tutte le realtà private dei punti nascite: Tortona, Acqui Terme, Susa, Cuorgné e Domodossola.
In tal senso lavoreremo affinché sia garantita un’adeguata continuità assistenziale che preveda quantomeno la presenza fissa di figure specializzate.
Vogliamo risposte concrete da parte di Saitta, non siamo più disposti a tollerare i continui tentennamenti dell’assessorato. I cittadini hanno bisogno di parole chiare e dati di fatto. Basta con le strumentalizzazioni sulla presunta mancanza di sicurezza per le donne, in questo modo si mette anche in discussione la professionalità degli operatori stessi che non meritano questo trattamento. Ribadiamo infine come il “pendolarismo” dei parti non sia una scelta libera, ma strumentalmente forzata. Ed il rischio di un aumento della mobilità passiva e quindi dei costi anche per quanto riguarda i parti è sempre più elevato.
Stefania Batzella, Consigliere regionale M5S Piemonte – Commissione Sanità
31 dicembre 2014