municipio - QLa domanda sorge spontanea nel vedere la solerzia con cui la dirigente del Settore Servizi alla persona del Comune di Tortona, nonché direttrice della Biblioteca, scrive per conto dell’assessore alla Cultura, Marcella Graziano, o peggio del sindaco, e lo fa su carta intestata del Comune (quindi in rappresentanza del Comune stesso), utilizzando la posta certificata del Comune, durante l’orario di apertura della biblioteca.

Il tutto a riprova, se mai ce ne fosse bisogno, che evidentemente è stata autorizzata a farlo.

Non ce l’abbiamo con la Dirigente e ci mancherebbe altro: essendo una dipendente pubblica, lei deve eseguire gli ordini dei suoi superiori, così come sono obbligati a farlo tutti i dipendenti pubblici, siano essi semplici impiegati o funzionari;  perché se così non fosse sarebbe passibile di un provvedimento disciplinare o addirittura potrebbe essere indagata per il reato di concussione avendo utilizzato strumenti ed attrezzature pubbliche a scopo personale.

Ma è proprio per questo che si pone la domanda se a comandare in Comune siano effettivamente il sindaco e gli assessori che lui ha nominato, o  i funzionari.

E’ talmente strano, infatti, vedere dirigenti rispondere su argomenti politici che riguardano Sindaco e Giunta,  che verrebbe da pensare se le decisioni, in Comune,  le prendano i funzionari o i politici.

Non si spiegherebbe altrimenti il comportamento della funzionaria, che non è solo di adesso, ma si è ripetuto già diverse volte in passato. E non è stata la sola, ma lo hanno fatto anche altri.

Ma la domanda più inquietante è quella successiva: perché mai un sindaco o un assessore dovrebbe incaricare un dirigente comunale di rispondere su argomenti di natura politica che lo riguardano, delegando ad altri quello che dovrebbe essere di sua competenza?

Si può ancora parlare, in questi casi, di mandato ricevuto dai cittadini, quando si cedono le scelte ai dipendenti comunali o si delega loro a rispondere, esponendo il Comune ad una pessima figura?

 11 novembre 2014