Intorno alle 10.30 del 31 ottobre scorso, una pattuglia della Polizia Ferroviaria di Casale, transitando in Viale Cavalcavia, ha notato uomo, di corporatura robusta, di 30/40 anni, seguito a circa 15/20 metri da una donna di circa 60 anni, capelli di colore castano chiaro che stavano correndo, in direzione di Viale Piave.
Insospettiti da tale azione i poliziotti della Polfer hanno prontamente invertito la marcia del veicolo, seguendo le due persone che, nel frangente, stavano percorrendo i giardini di Viale Beretta. Raggiunta la donna, le chiedevano se avesse bisogno di aiuto ma la predetta per tutta risposta urlava qualcosa all’uomo e cambiava direzione voltandosi verso Viale Piave, continuando a scappare. L’uomo, udendo l’avvertimento della donna, aumentava la già veloce andatura e raggiungeva un’autovettura VOLVO SW, di colore grigio scuro che si allontanava a forte velocità in direzione di Corso Indipendenza.
Gli operatori della Specialità ferroviaria hanno dato tempestivamente l’allarme alle altre pattuglie della Polizia di Stato del Commissariato che raggiungevano nuovamente la donna notata pochi istanti prima, che, nel frattempo era stata bloccata da un uomo, il quale riferiva ai Poliziotti che, pochi minuti prima, in Strada Cavalcavia nr.2, era stato perpetrato un furto nell’abitazione della suocera, una PENSIONATA di 74 anni e che aveva notato fuggire dall’alloggio proprio la donna che aveva inseguito e fermato. La stessa è stata dunque condotta in Commissariato.
Negli uffici di Polizia, la Squadra Investigativa e la Polfer, accertavano che la donna era in possesso di una borsa di colore blu , contenente un portadocumenti con € 960, un libretto postale e Nr. 10 scatole contenenti vari oggetti di preziosi e di bigiotteria fra cui anelli, collane e bracciali di varia foggia e forma, che risultavano essere effettivamente stati asportati dall’abitazione di cui sopra.
Contestualmente la derubata, denunciava che la donna bloccata dalla Polizia era riuscita ad introdursi in casa con la scusa di controllare i dati della sua pensione e che poi un uomo, suo complice, mentre la falsa incaricata del controllo la distraeva, perpetrava il furto di quanto sopra indicato del quale lei si accorgeva, dando l’allarme e provocando la meritorie ed efficace reazione del genero.
Alla luce di quanto accertato emergevano chiaramente elementi probatori circa la corresponsabilità della donna nel furto descritto mentre la stessa, poiché priva di documenti, nonostante ripetuti inviti non declinava le proprie generalità fingendo addirittura di non comprendere la lingua italiana e di manifestare squilibri psicologici. Tutto ciò al fine di consentire, probabilmente ai proprio complici più tempo per far perdere le tracce.
La donna, è stata pertanto sottoposta rilievi foto-dattiloscopici, dalla Polizia Scientifica per poter acquisire le generalità reali della predetta che sono risultate essere quelle di MASSA Ida, di 63 anni originaria della provincia di, residente a Mondovì (CN), con a carico numerosi precedenti penali per analoghi reati. La stessa è stata pertanto arrestata e rinchiusa presso il carcere di Vercelli. Successivamente l’arresto è stato convalidato ed alla MASSA sono stati concessi gli arresti domiciliari. La refurtiva è stata completamente recuperata. Sono in corso indagini per identificare i complici della donna.
5 novembre 2014