Spettabile Oggi Cronaca,
ricordo aver letto che a Tortona il servizio scuolabus risulta essere il più caro d’Italia. Non so se sia esattamente così, però ho avuto modo di riscontrare personalmente un caso dove l’incidenza dei costi appare, in effetti, totalmente squilibrata, e trattandosi di un servizio a domanda individuale, dove la scure dei rincari è sempre pronta a colpire (solitamente, a discapito dei più) mi pare coerente sollevare la questione.
Quotidianamente, lungo la ex SS 35 per Genova, incrocio nel mio percorso verso il posto di lavoro, alle ore 7,45 minuto più minuto meno, uno scuolabus del Comune di Tortona, all’altezza del bivio per Paderna e diretto verso la città.
Cosa ci fa uno scuolabus di Tortona lì? Evidentemente l’unica spiegazione plausibile è che stia raccogliendo alunni dalle frazioni, e Castellar Ponzano, da cui verosimilmente sta arrivando, dista circa 8 Km da Tortona.
Lo scuolabus, da come vedo è praticamente vuoto, ci sarà un bambino, forse due. La frazione conterà, sì e no 200 abitanti, in tutto. I bambini da quelle parti devono essere veramente pochi.
La curiosità di capire è tanta, al punto da spingermi a cercare ulteriori dati ed informazioni sul servizio che venne dato in appalto al privato tre anni or sono dalla giunta Berutti. Tutto disponibile sul sito del Comune all’indirizzo web
http://www.comune.tortona.al.it/Sezione.jsp?titolo=Servizio+di+trasporto+scolastico&idSezione=1140
Secondo il bando di gara (Allegato 2A) esistono tre differenti linee di percorso degli scuolabus
Linea verde
Città e frazioni di Mombisaggio, Torre Calderai, Castellar Ponzano. Villaromagnano con autorizzazione Sindaco di Villaromagnano
Linea gialla
Città, frazione di Rivalta Scrivia, Bosco Marengo con autorizzazione Sindaco di Bosco Marengo.
Linea blu
Città
Quindi lo scuolabus che incontro la mattina serve la tratta cosiddetta “Linea verde”. Con quanti differenti passaggi? Già, gli orari di prelievo possono essere molto diversi, in base all’orario di entrata a scuola. Non farà un viaggio solo. Inoltre, impegnare uno scuolabus da 30 posti (i mezzi in dotazione sono 1×29 – 2×34 – 2×38 posti, e voglio sperare che in questo caso si tratti di un mezzo da 29 posti) per un solo iscritto pagante (30 euro al mese se non erro) con un mezzo che si potrebbe impiegare in Tortona per tutte le famiglie che chiedono di poterne fruire, dietro pagamento, e non viene loro concesso perché non ci sono posti alunno, in questi tempi di “vacche magre” per gli enti locali mi sembra, onestamente, uno schiaffo alla crisi. Ed ai contribuenti.
Ma non è tutto. I Comuni devono garantire la presenza di un accompagnatore, oltre all’autista, sui propri scuolabus. A stabilirlo è la sentenza numero 23464, emessa dalla terza sezione civile della Suprema Corte di Cassazione, in cui si legge che “anche in mancanza di un obbligo normativo del comune di disporre la vigilanza, sul servizio di bus che accompagna gli alunni a scuola, l’ente è comunque tenuto a garantire la presenza di un accompagnatore, oltre all’autista, nella gestione del servizio di trasporto scolastico. Ciò in considerazione dell’età dei trasportati. I comuni quindi devono adottare tutte le cautele occorrenti per tutelare la sicurezza dei minori”.
Quindi, oltre ai costi per il mezzo e l’autista, anche un accompagnatore dedicato. Incassando in contropartita 30 euro al mese, per alunno.
Seriamente, ditemi come un servizio del genere possa non essere in perdita, e che, davvero, non costerebbe meno convenzionarsi, ad esempio, con il comune di Villalvernia, che, si presume, porti i propri residenti in età scolare a Tortona con un proprio scuolabus, e, sempre per ipotesi, potrebbe avere uno due posti disponibili sullo stesso?
Lettera Firmata
19 ottobre 2014