Lunedì sera a Novi Ligure si è tenuto un Consiglio comunale aperto sul tema del Terzo Valico. Richiesto da Cinque stelle e altri componenti della minoranza, la sala della biblioteca era stracolma. Moltissimi gli interventi, ma su uno in particolare va fatta una sintesi: quello di Giancarlo Laguzzi di Federcargo che rappresenta 15 aziende che trasportano merci private, oltre un terzo di quelle complessive nazionali.
-Ironico sberleffo, la citazione, proiettata sullo schermo, di una vecchia considerazione non di vecchi NOTAV anarchici, ma di Matteo Renzi , infine l’indicazione di un libro, coordinato da Anna Donati, in merito allo Sblocca (o Sfascia) Italia.
Nel corso del consiglio comunale aperto di lunedì sera,l’ing. Giancarlo Laguzzi di Federcargo ha esposto la posizione delle imprese private di trasporto.
“Se si pagherà un pedaggio maggiore sulla nuova linea di Terzo Valico ferroviario, noi non la utilizzeremo”. A fare questa dichiarazione è stato l’ingegner Giancarlo Laguzzi, in qualità di rappresentante dell’associazione Federcargo.
“Negli ultimi anni il trasporto merci su ferro è drasticamente diminuito; fra il 2008 al 2013 è rimasto invariato per i privati ma è crollato del 60% per Treni Italia (dati ufficiali e ministeriali).
“Noi paghiamo già un pedaggio a Rfi che corrisponde a circa 350 euro per cento chilometri. A nostro avviso la nuova linea non servirà per fare treni in più”. “Il trasporto via camion ci costa assai meno di quello tramite ferrovia”
“Nessuno ci ha mai chiesto a livello ministeriale nostre previsioni sui trasporti a venire”. Eppure per valutare quanto incasserebbe questa linea qualcuno deve avere valutato le previsioni di trasporto e gli introiti per il pedaggio. Come fa a sapere cosa incassa se non fa una valutazione seria sul numero dei treni e quanto paga ciascun treno? Sulle tratte ad Alta velocità il costo di pedaggio merci passa dai 350 euro ogni 100 chilometri a 1.350 euro e quindi nessun cargo va su queste linee. Se sul Terzo Valico si dovesse pagare anche mezzo euro in più che sulle linee tradizionali nessun nostro treno lo utilizzerà e ciò non certo per questioni ideologiche ma in un’ottica di impresa.
La nuova linea non serve per aumentare la potenzialità poiché sarà percorribile solo per tre ore nel primo pomeriggio o di notte. Non serve ad aumentare la lunghezza dei treni che ora arrivano anche a 550 metri; in futuro dovremo fare treni di un massimo di 450 metri poiché la stazione di Voltri non consente altro. Secondo noi, visto anche che questi interventi costano poco e danno benefici enormi, sarebbe necessario fare subito qualche binario in più e ampliare le stazioni per consentire operazioni più rapide ed efficaci. Il problema dei container più grandi, contenenti merci leggere, con difficoltà a passare nelle attuali gallerie, è facilmente risolvibile tramite i carri ribassati e con costi maggiori irrisori. Non sono moltissimi, ad esempio quando prepariamo un treno con 25 carri, solo 3-4 hanno necessità di carri ribassati con un costo che non supera il mezzo euro al chilometro.
In conclusione treni più corti, difficoltà di manovra nelle stazioni, situazione deficitaria a Voltri, costi troppo alti, tratta assai corta (da Genova a Tortona). A queste condizioni non faremo mai ricorso al Terzo Valico”.
A conclusione del Consiglio aperto, il sindaco Muliere si è impegnato a convocare un altro Consiglio in cui richiedere, fra l’altro, la revoca di Walter Lupi quale commissario governativo per il Terzo Valico.
Antonello Brunetti
10 ottobre 2014