Un museo di serie A al pari di quello della Pinacoteca della Fondazione che non ha nulla da invidiare agli altri musei italiani.
Così Alberto Crosetto della Soprintendenza ai beni archeologici del Piemonte ha definito il museo diocesano di arte sacra di Tortona inaugurato giovedì sera nell’ex seminario Vescovile.
Ma il parere di un esperto come Crosetto che sta preparando il museo civico di Tortona è solo uno dei tanti che sono emersi nel vedere questo stupendo museo che la Curia vescovile di Tortona ha saputo realizzare negli spazi dell’ex seminario.
Un museo imponente che lascia stupefatti non solo per la sua grandezza ma anche per l’alto valore artistico delle opere ivi contenute.
Anche noi siamo rimasti positivamente sorpresi nell’apprezzare l’imponente lavoro della diocesi di Tortona de vescovo e delle numerosissime persone che hanno contribuito a realizzarlo.
“Stupendo” era l’aggettivo più gettonato tra le tantissime persone che hanno preso parte all’inaugurazione di questo vero e proprio gioiello, unico in provincia di Alessandria e uno dei pochi in Piemonte di questo livello.
I numeri lasciano esterrefatti: 1.1oo mq di superficie disposti su tre piani, con un sistema multimediale, 30 telecamere di sorveglianza e all’interno pezzi unici come il codice purpureo di Sarezzano o rari come il trittico di Macrino d’Alba del 1499 o quadri di grande rilevanza come alcuni del Moncalvo e di altri pittori che spaziano dal 1500 al 1700.
Per realizzare il museo hanno lavorato in tantissime persone: 50 mila ore di lavoro solo per realizzare la struttura e 5.500 giornate lavorative, a cui si aggiungono i numerosi contributi dati nel corso degli anni da entri ed associazioni che hanno restaurato le opere, molte della quali erano custodite nel magazzino del Comune di Tortona, nell’episcopio o altrove.
La serata che ha visto l’inaugurazione di questa importantissima struttura per la città di Tortona è stata condotta da Lelia Rozzo responsabile dell’Ufficio beni culturali della Diocesi di Tortona che ha spiegato che sono quasi 14 anni che si sta lavorando per realizzare il museo.
“Abbiamo iniziato nell’anno duemila – ha detto il vescovo Monsignor Martino Canessa – con la mostra Scripta Manent all’Abbazia di Rivalta e dopo numerose rassegne finalmente possiamo dire di avercela fatta. Sono commosso.”
Tantissime persone nel corso di questi 14 anni hanno contribuito a realizzarlo, fra cui il progettista, Michele Ruffino che ne ha curato la predisposizione tante altre persone fra cui le tre citate da vescovo: Silvia Malaspina, Michela Riccio e Valeria Moratti.
Importanti i contributi finanziari fra cui quello della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona presente in sala col presidente Dante Davio che ha donato 450 mila euro.
Tutti questi numeri, però non riescono a rendere l’idea della grande struttura che la città da oggi dispone e dell’importanza di questo museo: per capirne la preziosità ed apprezzarne l’importanza bisogna visitarlo
Il museo, infatti è disposto su 6 maxi sale, è completamente gratuito e sarà aperto giovedì e venerdì dalle 9,30 alle 12,30, sabato e domenica dalle 15,30 alle 18,30.
9 ottobre 2014