Con due delibere votate a maggioranza nella adunanza del Consiglio Comunale il centrosinistra alessandrino ha chiuso politicamente la pratica dissesto. Vi ricordate la polemica, che ha anche incredibili strascichi giudiziari?
Il dissesto si poteva evitare, anzi neppure c’era, non andava votato, è stato imposto, no, è stato richiesto per motivi politici e per demolire la precedente amministrazione! Queste sono solo alcune delle cose che si sono sentite. Bene, d’ora in poi queste opinioni avranno un valore ridottissimo.
Ma cosa è successo in una seduta del Consiglio che poi non ha neppure avuto così rilievo sui media? Come dicevo, la maggioranza ha votato compatta due provvedimenti che prevedono la vendita di immobili, terreni, impianti sportivi, e partecipazioni societarie di proprietà comunale per un totale di circa 95,9 milioni di euro.
Tutte proprietà da tempo iscritte nel patrimonio comunale.
Operazione, quindi, che si poteva fare nell’estate 2012 al posto del dissesto, che come tutti sanno registra debiti per una cinquantina di milioni. Se poi si pensa che ciò che si sta alienando non è più del 20% dell’intero patrimonio comunale, il gioco è fatto.
Ecco perché le polemiche sul passato diventeranno stucchevoli d’ora in poi. Complimenti a chi ha pensato le operazioni, peraltro già individuate dalla tanto vituperata amministrazione precedente (insieme a cosette come il ponte Meier e il PISU, tanto per citare qualcosa che è rimasta da fare), e le metterà in pratica, ma perché perdere tanto tempo, resistere così tanto, innescare il dramma occupazionale, aumentare le tasse, quando i soldi dovevano essere solo presi dove erano? Tra i misteri della politica, mettiamo anche questo. Hai visto mai?
Piercarlo Fabbio – Presidente Gruppo PDL-FI
29 settembre 2014