E’ il bilancio che si fa dopo tre mesi e mezzo, quello d’obbligo. Stiamo parlando dei primi cento giorni del sindaco Gianluca Bardone che il 9 giugno scorso venne eletto sindaco di Tortona.
Nei primi 107 giorni, il bilancio del nuovo primo cittadino e della sua giunta – per il momento – non può che essere positivo.
Una delle prime azioni del nuovo sindaco, è stata subito quella dio occuparsi dell’ospedale che rischia un forte ridimensionamento. Una battaglia che il nuovo sindaco ha subito deciso di combattere e che si sta rivelando molto ardua e difficile.
Oltre a questo bardone si è trovato tra capo e collo due grossi problemi come l’inagibilità della scuola materna “Peppino Sarina” per la quale è stata adottata una soluzione-tampone e ancora più grave la relazione del Ministero delle Finanze con la vicenda del milione di euro che i dipendenti sono chiamati a restituire.
Oltre a questo, una serie di altri problemi, come la scuola materna “Regina Elena”, la centrale elettrica sul torrente Scrivia, la predisposizione del Bilancio con soldi che mancano, delle nuove tasse come la Tasi e la Tari, problemi di sicurezza in città dovuti ad aggressioni in piazza Gavino Lugano e alla stazione, la vicenda dell’Inps che sembrava risolta e la Polfer che dovrebbe chiudere.
Per non palare poi della vicenda del personale, dei dirigenti, del nuovo segretario e tanti altre piccole questioni.
Se non è stato un battesimo di fuoco, poco ci manca.
Bardone, però, non ha fatto un bilancio solo dei cento giorni da primo cittadino, ma ha voluto ripercorre l’ultimo anno quello nato con la sua candidatura alle Primarie avvenuta proprio 365 giorni fa.
“E’ stata la prima volta – dice Bardone – che il Pd di Tortona sceglieva di utilizzare uno strumento democratico per la scelta del candidato sindaco. Ho vissuto le primarie con serenità e poi quella di essere il candidato del partito sapendo di dover lavorare.”
“In questo anno – aggiunge il sindaco – ho incontrato centinaia di persone, ascoltato storie, preso appunti, imparato ad affrontare il pubblico, a rispondere ai giornalisti, ho dormito poco e lavorato tanto. E continuerò a farlo.”
25 settembre 2014