Il pensiero è a Stoccolma ma, prima di arrivarci, ci sono due tappe degne di essere annotate. La prima è Orebro dove ci fermiamo per pernottare, la seconda Uppsala, sede di una delle più prestigiose Univesità danesi. Arriviamo ad Orebro che è quasi sera, il viaggio è stato lungo anche se per molti tratti il traffico era inesistente. Solo alla partenza da Oslo c’era, la possiamo chiamare così, una coda di auto.
Orebro graziosa città svedese e Uppasala
Orebro è una piccola città, la chiamiamo così dopo avere visto Copenaghen ed Oslo, città di poco più di centomila abitanti. E’, però, come potremo vedere alla sera, nella nostra consueta passeggiata, una città carina, vivace, ricca di locali, con molta gioventù. Nella sua storia ha anche avuto dei personaggi famosi come, fra gli altri, il pilota di Formula Uno Ronnie Peterson o il Premio Nobel per la Fisica Manne Siegbahn o, ancora, Nina Persson cantante solista e voce del gruppo pop-rock “The Cardigans”.
Una sorpresa l’albergo dove sosteremo una notte, è della catena “Best Western”, alberghi per famiglie, più semplici, con prezzi inferiori e che offrono ai clienti anche pacchetti per svariati interessi, dallo sport al divertimento alle visite culturali. Ma appena dentro è come se mi sentissi a casa: dolcetti in bella mostra e, sopra un armadietto, bustine di tè, di tisane, il bricco per il caffè.
Al posto della reception un tavolo come nelle migliori cucine di casa nostra. Attorno ad esso delle sedie. E mi ricorderò sempre come, alla sera, tornati dalla consueta passeggiata, ci siamo seduti attorno a quel tavolo, io, Michele, l’accompagnatore turistico della Boscolo Viaggi, ed alcuni altri e con una tisana od un tè, preparati da noi, ci siamo scambiati quattro chiacchiere.
Camera da letto accogliente, con uno scrittoio ed alcune caramelle e cioccolatini sul letto.
Il giorno dopo, in una mattinata piovigginosa, visitiamo l’Università di Uppsala. Entrare all’Università di Uppsala dà una sensazione enorme: si pensa al fatto che è stata fondata oltre cinquecento anni fa e che ha avuto subito un carattere pubblico.
E’ considerata la più antica e prestigiosa Università della Scandinavia ed ha una popolazione studentesca, fra iscritti, docenti e dipendenti, di circa trentamila persone. Orebro, Uppsala, ma non vediamo l’ora di arrivare a Stoccolma.
Stoccolma, la Venezia del nord
Ed ecco, infine, che Stoccolma ci appare. Stoccolma, come ci viene ricordato da Michele, è considerata la Venezia del Nord, essendo costituita da 14 isole, collegate fra di loro da sessanta ponti. Fuori da Stoccolma ci sono 30.000 isole ed in tutta la Svezia ci sono 96.000 laghi. Una volta, a Stoccolma, c’erano molti conventi francescani ma, dopo la riforma luterana, furono tutti confiscati. Incontriamo la nostra guida, Rossana, che per prima cosa ci porta a visitare il Municipio. E’ un luogo importante non solo per la vita amministrativa e politica della capitale della Svezia ma anche perchè è qui che vengono consegnati i Premi Nobel, fatta eccezione per quello della pace la cui cerimonia si tiene ad Oslo. I suoi lavori ebbero inizio nel 1911 e termine nel 1923.
Del Municipio ci colpisce l’organo, composto da 10.772 canne, uno dei più grandi d’Europa. In quanto al Consiglio Comunale si riunisce ogni quindici giorni ma l’uomo più potente non è il Sindaco, che si dedica quasi esclusivamente ad una funzione di rappresentanza, ma il presidente del Consiglio.
Al sabato sono frequenti i matrimoni e c’è infatti una scala che si chiama scala dell’amore. Non si viene in Municipio per chiedere documenti: lo si fa tramite computer e li si riceve a casa. Nella costruzione del Municipio venne superato per tre volte il budget di spesa e così ci si rivolse agli abitanti in modo che dessero il loro contributo. Il nome di chi aderì è inciso su di una parete.
Mi ha colpito molto la sala con degli arazzi francesi e la sala dorata, dove si svolge il ballo di gala quando viene consegnato il Premio Nobel e costituita da 18 milioni di tessere dorate. Il compito di costruirla fu dato ad migliore artista dell’epoca, si era attorno alla fine degli Anni Dieci del secolo scorso, ma questi non riuscì a finirla. Fu allora bandito un concorso che venne vinto da un giovane sconosciuto, norvegese di nazionalità. Aveva studiato a Ravenna ed amava lo stile bizantino. Anche Rossana ci dice che quest’anno, pure a Stoccolma, ha fatto una estate molto calda, superando in varie occasioni anche i trenta gradi.
Entri in auto? Paghi
Mi stupisce però quando mi dice che tutti i veicoli, in entrata od in uscita da Stoccolma, devono pagare una tassa che serve non solo a migliorare la percorribilità e l’ambiente ma anche a contribuire al finanziamento delle infrastrutture.
Ad esempio per l’ampliamento della metropolitana e per la costruzione di nuove case nella regione. La tassa viene pagata da tutti i veicoli, fatta eccezione per quelli di emergenza, compresi quelli elettrici.
Ci sono diverse tariffe, si paga di più, venti corone, nelle ore di punta ovvero dalle 7.30 alle 8.30 e dalle 16 alle 17.30. Dopo le 18.30 non si paga niente. E’ anche un modo per incentivare l’utilizzo dei mezzi pubblici che forniscono un servizio capillare. Inoltre, prima della zona a pagamento, esistono molti parcheggi gratuiti.
La vita degli svedesi coi preti donna e….
Rossana ci dice che Stoccolma ha quattro quotidiani, che gli svedesi hanno diritto a cinque settimane di ferie e, dopo i cinquant’anni, ad un’altra aggiuntiva. Esiste anche una grande moschea a Stoccolma, dove una volta era la sede della centrale elettrica cittadina e che, recentemente, è stata imbrattata con delle svastiche. Fatto che ha costretto la polizia ad aprire delle indagini per scoprire gli autori. Anche a Stoccolma ed in Svezia i giovani lasciano la famiglia quando compiono diciotto anni: sono maggiorenni e quindi cessa il dovere dei genitori di mantenerli. Altro stupore: molti preti svedesi sono donne e donna è anche l’Arcivescovo di Svezia.
Ha 58 anni, è sposata con un pastore luterano ed ha due figlie. E’ stata eletta lo scorso anno dai consigli locali della chiesa. Ma non è sola: analogo compito è stato assegnato, anche qui ad una donna, in Norvegia. La visita a Stoccolma non è affatto finita, ci sono ancora molte cose da raccontare ma….un’altra volta.
Maurizio Priano
1 settembre 2014