L’università “Amedeo Avogadro” a quanto pare, chiede centomila euro all’anno al Comune per tenere in vita la facoltà infermieristica e il Master di Tortona, unico in Piemonte, insieme a quello di Torino.
“Stiamo valutando la situazione con tutti i soggetti coinvolti per capire quale possa essere il futuro dell’Università di Tortona – dice il sindaco Gianluca Bardone. All’Avogadro dicono che si può andare avanti soltanto se continuiamo a finanziare i ricercatori fino al 2019 che costano centomila euro all’anno; difficile pensare di andare avanti a queste condizioni. Inoltre, mentre prima chi usciva dall’Università trovava immediata collocazione, ora la richiesta di infermieri è andata calando. Dobbiamo anche capire quindi in prospettiva se andare avanti con questo corso di laurea oppure pensare ad altri indirizzi”.
Una situazione che ha radici lontane e nasce anche dalla vicenda giudiziaria che vede di fronte l’Università da una a parte e Comune ed Asl dall’altra.
Stiamo parlando della causa civile intentata dall’Università contro il Comune e l’Asl per il mancato pagamento di 100 mila euro per il finanziamento di due ricercatori per le discipline comprese nel piano di studi del corso di laurea in Infermieristica.
L’esigenza di attivare una nuova sede del corso di laurea in Infermieristica a Tortona nasce nel 2004-2005 e arriva a definizione nel 2007. L’Università chiede a Comune e Asl di finanziare 4 posti di ricercatore, ma poiché entrambi non dispongono delle risorse necessarie, decidono di cercare sul territorio eventuali finanziatori e trovano disponibile la Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona. Vengono così stipulati un protocollo d’intesa tra Università, Comune e Asl ed una convenzione tra Fondazione, Comune e Asl (12 marzo 2008), quest’ultima di durata triennale, con possibilità di rinnovo. Poi Asl, Comune e Università sottoscrivono un’ulteriore convenzione per mettere a disposizione le risorse rinvenute grazie alla Fondazione per il finanziamento dei quattro ricercatori. Tale convenzione imponeva all’Università di avviare quanto prima l’iter di assunzione per consentire il finanziamento di due ricercatori fin dall’anno accademico 2007/2008. I corsi universitari hanno inizio, ma dell’assunzione dei due ricercatori nessuna notizia da parte dell’Università.
Solo nel giugno 2011 e quindi con un ritardo di oltre tre anni rispetto alla convenzione e di quasi sei mesi rispetto alla scadenza della convenzione con la Fondazione, l’Università chiede a Comune e Asl il pagamento dei 100 mila euro concordati per i primi due ricercatori, oggetto dell’attuale contenzioso. Il Comune infatti non potendo più usufruire del contributo della Fondazione perché la convenzione era scaduta, non poteva pagare. Così a maggio 2012, su ricorso dell’Università, è arrivata un’ingiunzione del tribunale di Torino a carico di Asl e Comune, i quali hanno presentato opposizione.
La sede dell’Università è una bella struttura che però non può avere altre destinazioni: non è pensabile infatti che ci possa andare una struttura scolastica.
23 agosto 2014