ragazza arrestata - QI Carabinieri del Nucleo operativo Radiomobile di Alessandria hanno arrestato Jonathan Hugo Alberto Castillo, 23enne argentino ma con cittadinanza italiana, resosi responsabile di tentato furto aggravato su autovettura e resistenza.
Domenica mattina vero le 10,30 i militari venivano inviati in piazza Divina Provvidenza perché un cittadino aveva visto un giovane che, dopo avere forzato un’auto parcheggiata, armeggiava all’interno della stessa cercando di appropriarsi degli oggetti che custoditi al’interno.
I militari giunti sul posto rapidamente trovavano l’auto segnalata, notavano l’uomo all’interno dell’abitacolo e lo bloccavano chiudendogli ogni via di fuga. Il giovane tentava ugualmente di scappare, cercando di divincolarsi dalla presa dei militari cosa che non gli riusciva perché veniva immediatamente ammanettato e tratto in arresto.
Accompagnato in caserma veniva successivamente posto agli arresti domiciliari presso la sua abitazione in attesa del giudizio direttissimo che si svolgerà questa mattina.
Nella notte tra domencia e lunedì ivece, sempre i I Carabinieri dell’Aliquota Radiomobile di Alessandria hanno arrestato El Houcine El Mazrioui, marocchino di 29 anni, pregiudicato, resosi responsabile di tentato furto aggravato di autovettura e resistenza. L’equipaggio veniva inviato intorno alle 01.40 del 04 agosto nel parcheggio del centro commerciale “Pacto” perché un cittadino aveva visto un giovane che cercava di aprire un’auto in sosta, non riuscendoci. Il giovane successivamente, utilizzando un piccolo mattone di cemento, sfondava il vetro di un’altra auto parcheggiata ed entrava nell’abitacolo del veicolo. A seguito di tale precisa segnalazione arrivava celermente la “gazzella”, il cui equipaggio bloccava il giovane cittadino marocchino mentre era ancora seduto sul lato passeggero nel tentativo di manomettere l’impianto di avviamento e di accendere l’auto. Il giovane a quel punto tentava ugualmente di scappare, scalciando e dimenandosi per divincolarsi dai militari, cosa che non gli riusciva perché veniva immediatamente ammanettato e tratto in arresto. Accompagnato in caserma veniva trattenuto nelle camere di sicurezza in attesa del giudizio direttissimo. Il piccolo mattone di cemento utilizzato per commettere il reato veniva invece sequestrato.