L’episodio vale la pena di essere raccontato perché ne siamo stati testimoni. E’ accaduto l’altro giorno in un negozio di abbigliamento presso il Centro commerciale Oasi a Tortona.
Una giovane ragazza forse minorenne o comunque poco meno che ventenne, ben vestita, con atteggiamento che sembrava persino altezzoso esce come se nulla fosse dal negozio. Scatta i sistema di allarme antitaccheggio e la commessa insegue la ragazza che si stava dirigendo verso l’uscita del centro commerciale, la blocca e la riporta dentro con l’intento di capire se effettivamente aveva rubato qualcosa.
Poco prima di entrare però, la giovane davanti ai nostri occhi e senza che la commessa si accorgesse di nulla, apre la borsetta e getta per terra quella che probabilmente era una maglietta appena rubata.
Guardiamo la ragazza entrare nel negozio e la commessa che le apre la borsetta cercando la merce rubata che evidentemente non c’è. La ragazza fa finta di nulla: “io? Non ho preso niente” dice con lo sguardo innocente.
Nemmeno il tempo di capire cosa stia succedendo che una donna che evidentemente aveva assistito alla scena chiama un’altra commessa e le indica che lì per terra a pochi metri dal negozio c’è una maglietta.
Le commesse non hanno dubbi: la maglietta del valore di pochi euro, era stata rubata dalla ragazza che viene fermata.
Passano pochi minuti e sul posto arrivano pure i carabinieir della compagnia di Tortona.
Non sappiamo come sia finito il fatto, se la ragazza sia stata denunciata come probabile, o se il padrone del negozio, vista la giovane età della ladra, si sia accontentato di farle prendere solo uno spavento.
La prima sensazione è che la ragazza non sembrava indigente e quasi certamente non aveva la necessità di rubare una maglietta di scarso valore.
E allora perché l’ha fatto? Perché rischiare un processo per furto e rovinarsi la fedina penale per una sciocchezza del genere?
Per scommessa? Per provare il brivido di rubare facendola franca o per che altro?
1 agosto 2014