Non è stato piacevole constare come il trasferimento d’una imbarcazione oggetto di sciagura sia stato un momento di massima attenzione da parte dei mass media, oggetto di squilibrato interesse da parte di molti esagerati curiosi
Il relitto della Concordia, un tempo maxi – nave, gioiello della marina civile, abbia suscitato sittant’attenzione dopo essere stata incagliata per parecchio tempo in una delle più suggestive località della Penisola, per un’errata manovra.
L’errore cancellava la vita di parecchie persone nel momento in cui s’accingevano a trascorrere un periodo di distensiva vacanza sul nostro bel Mediterraneo.
I commenti ascoltati nelle diverse reti televisive non hanno dimostrato un atto di pietà nei confronti delle innocenti vittime, piuttosto l’attenzione s’è spostata sulle difficoltà del trasferimento, dall’Isola del Giglio a Genova, di un gioiello divenuto, in un brevissimo attimo, uno scomodo, orripilante mostro.
Tutti, troppi hanno detto la loro; con quanta competenza sarebbe da verificare.
Le frasi uscite dalle bocche dei commentatori, intanto, hanno dimostrato una scarsissima proprietà di linguaggio, pensieri incompleti, punteggiatura inesistente, parole collocate a caso, tante pronunciate con l’influenza della regione da cui provenivano i soggetti parlanti, consonanti raddoppiate senza il riscontro della necessità.
D’accordo si potrebbero essere vissuti momenti emozionanti, su questo non è possibile discutere, … almeno preparare un abbozzo di discorso … non si pretende nella lingua di Dante, Petrarca, Leopardi, Manzoni, … sarebbe troppo; piuttosto con qualche attenzione in più alla grammatica, alla sintassi, più semplicemente uno sguardo al Vocabolario della Lingua Italiana non sarebbe guastato.
Lettera firmata
27 luglio 2014