E’ stato convalidato, dal Tribunale di Pavia, l’arresto di P. E. E., rumeno del ’76, per tentato furto aggravato di gasolio, operato l’altra notte da una pattuglia della Polizia Stradale di Alessandria al km 132 sud, della A/21, all’interno dell’area di servizio Stradella.
Serrata resta l’attività estiva della Polizia Stradale alessandrina volta alla prevenzione e repressione di reati insidiosi quali sono quelli che colpiscono ignari trasportatori durante le ore notturne di pausa e di riposo dal lavoro.
Questo triste fenomeno somiglia, se visto con gli occhi delle vittime, ai furti in abitazione, proprio perché, per alcuni trasportatori, il mezzo pesante, oltre a strumento di lavoro, diventa luogo di dimora, nelle ore notturne.
E’ per questo che, la Polizia Stradale, vestendo un doppio ruolo, da controllore degli autotrasportatori si trasforma in vigile custode del riposo doveroso della stessa categoria.
E così, alle ore 03.45 dell’altra notte, una pattuglia, durante il consueto controllo della tratta Torino – Piacenza, mentre faceva ingresso all’interno dell’area di servizio “Stradella sud”, notava due convogli affiancati tra loro, di cui uno di nazionalità portoghese e l’altro di nazionalità rumena.
In fase di avvicinamento ai due mezzi, gli Agenti notavano due persone di sesso maschile una vicina al serbatoio del mezzo portoghese, mentre l’altra vicina al serbatoio del mezzo rumeno: notando altresì che all’interno dei serbatoi dei due suddetti mezzi vi era un lungo tubo di gomma di colore verde della lunghezza di mt. 17.
A questo punto uno dei soggetti veniva fermato mentre l’altro, riusciva a dileguarsi, dandosi a precipitosa fuga.
La pattuglia procedeva quindi al controllo dell’autoarticolato portoghese dove all’interno stava dormendo l’ignaro conducente.
Dal controllo dello stesso si notava l’effrazione, tramite forzatura, del tappo del serbatoio, e la sua asportazione.
Un più approfondito esame del trattore stradale di nazionalità rumena consentiva di trovare, installata al centro del telaio, una pompa di aspirazione azionabile tramite un contatto elettrico, il cui funzionamento, tramite un tubo di gomma, permetteva di aspirare gasolio da altro serbatoio. Tale congegno, installato ad arte, e con l’unico scopo di commettere il reato predatorio descritto, evidenziava un disegno criminoso preordinato e non casuale, in considerazione del fatto che normalmente gli automezzi pesanti per il trasporto di cose percorrono tratte stradali e autostradali nelle quali la presenza di un’area di rifornimento del carburante è comunque assicurata almeno ogni 30 – 40 chilometri.
Alla luce di quanto accertato, vista la flagranza del reato nella forma del tentativo, per aver utilizzato un mezzo fraudolento, forzato il tappo posto a protezione del serbatoio ed aver tentato di impossessarsi di gasolio posto all’interno di un autotreno portoghese, il P. E. E. veniva tratto in arresto, prima ancora che il travaso di carburante si fosse verificato, stante il tempestivo intervento degli operatori della Polizia di Stato.
16 luglio 2014