Ultimamente sono diversi i film francesi che approdano sugli schermi italiani e a dire il vero, tutti quelli che ho visto non erano affatto male. Per carità, nulla di particolare, ma tutti molto ben fatti, anche se non certo con pretese da oscar o di entrare nella storia del cinema.
Questo “Baby sitting” rientra perfettamente nella categoria ed è perfettamente una via di mezzo tra “Una notte da leoni “ e “Project X – Una festa che spacca” due film che sono stati, a loro modo, dei veri e propri precursori.
Parliamo di via di mezzo perché entrambi i contenuti, le trame e gli effetti come ad esempio il fatto di basare il film come se fosse girato da uno dei protagonisti, sono equamente bilanciati e mischiati.
Gli attori sono, per il pubblico italiano, degli emeriti sconosciuti, tranne ovviamente il 63enne Gerarde Jugnot (la Siciliana Ribelle, i ragazzi del coro), ma recitano alla stregua dei protagonisti di “Una festa che spacca”. Tra tanti francesi o africani naturalizzati tali, spicca un italiano nel ruolo del protagonista: il 14enne Enzo Tomasini.
Il linguaggio a tratti è un po’ scurrile così come certe scene come la ragazza in mutandine che strofina il suo “lato B” sulla faccia del protaginista legato, forse potrebbero sembrare “forti” o inutili, ma è evidente che sono volutamente cercate da Nicholas Benamou che insieme allo stesso attore protagonista, Philippe Lancheau, firma la regia. Lo scopo è evidentemente quello di mettere a soqquadro una casa perfettamente in ordine dove si entra senza scarpe e non si può appoggiare nulla sui mobili evidenziandone il paradosso.
Qualche battuta spassosa, ma più che a un film comico siamo di fronte ad una piacevole e leggera commedia.
12 luglio 2014