Un plauso al sindaco Gianluca Bardone, che appena insediato ha subito dato battaglia per difendere l’ospedale di Tortona convocando i sindaci del Tortonese che hanno risposto tutti positivamente e sono pronti a schierarsi compatti in difesa dell’ospedale.
Non ci voleva molto: è stata sufficiente una riunione.
Sembra che per difendere l’ospedale abbia fatto più Bardone in un mese, che Berutti in cinque anni di attività.
E dire che Berutti in Regione, poteva contare pure sull’appoggio del suo amico di partito Ugo Cavallera che era pure assessore regionale alla Sanità.
E la domanda che sorge spontanea è: ma l’anno scorso era stato fatto davvero tutto il possibile per salvare il Punto nascite di Tortona?
Ci ricordiamo che Berutti, a parole, aveva minacciato fuoco e fiamme annunciando addirittura una mobilitazione a Torino con cortei di pullman davanti alla Regione. Mobilitazione che però non c’è mai stata.
Alla fine il fuoco e fiamme dell’ex sindaco si è risolto con due consigli comunali “aperti” con i vertici dell’Asl che hanno fornito le loro spiegazioni e i tortonesi che hanno “calato le braghe” senza dare battaglia, senza chiedere neppure i documenti necessari.
Strano comportamento quello della passata Giunta – Berutti che si era accontentata delle parole dell’Asl troncando ogni intervento di protesta. Neppure le interrogazioni e sollecitazioni del consigliere di maggioranza Maria Cristina Ottone, erano servite a smuovere le acque. La Giunta Berutti sembrava aver accettato quasi passivamente le spiegazioni dell’Asl senza dare battaglia.
E la seconda domanda sorge spontanea è: perché?
Perché non si è chiesta la vera motivazione per cui il Punto nascite di Tortona era stato soppresso e si è dovuto attendere l’arrivo di Bardone per farlo?
Perché è stato chiuso il Punto nascite di Tortona se era di gran lunga superiore a quello di Novi Ligure? Nessuno lo ha mai capito e una spiegazione chiara ed ufficiale non c’è mai stata.
Noi stessi, come giornale, abbiamo dovuto “accerchiare” a suo tempo il direttore generale dell’Asl Paolo Marforio e insistere non poco per farci dire che una delle motivazioni era data dalla mancanza di spazio: a Tortona non c’era posto per ospitare mille parti.
Ma poi era davvero questa la motivazione che fatto pendere la scelta per la chiusura di Tortona?
Se così fosse , visto che Novi supera appena i 600 parti all’anno la motivazione non ha più motivo di esistere perché questi numeri si potevano fare tranquillamente anche a Tortona ma in un reparto più sicuro di quello novese. Così almeno dice la relazione tecnica.
Ma aldilà delle spiegazioni reali o di facciata, sorgono spontanee anche altre domande: perché la Giunta-Berutti non aveva agito come sta facendo adesso Bardone? Perché i sindaci non sono stati coinvolti in questo modo?
Perché ci si è arresi troppo presto ad una decisione che sembra in contrasto con la logica e che penalizza oltremodo l’ospedale di Tortona?
E perché Berutti non ha approfittato della sua amicizia con Cavallera (che è dello stesso partito) per difendere meglio l’ospedale di Tortona?
E infine, adesso che la battaglia per riportare a Tortona il Punto nascite è appena cominciata, visto che Cavallera in Regione non c’è più e Berutti è diventato consigliere regionale, c’è la speranza che possa cambiare qualcosa, o…..?
10 luglio 2014