Erano pagate come lavoratrici, ma vendevano il loro corpo ai clienti dei night e consegnavano il denaro percepito dai clienti ai loro “padroni” che in cambio davano loro uno stipendio fisso di 80 euro al giorno, una casa dove vivere, passaporti con timbri in entrata ed uscita, molti dei quali fasulli e molto altro.
Questa, secondo la Questura, la ricostruzione di quello che avveniva a un numero indefinito di ragazze la maggiorparte delle quali provenienti dall’est Europa. Alcune di loro, sempre secondo la questura, sapevano cosa le aspettava in Italia, altre invece erano ignare di essere avviate alla prostituzione.
La situazione, secondo l’accusa andava avanti da chissà quanto tempo, ma da almeno un paio di anni. Solo l’indagine, infatti è durata un anno e mezzo.
Secondo gli inquirenti, dietro tutto c’era una vera e propria organizzazione criminale che si adoperava reclutando e favorendo l’immigrazione clandestina.
Alle giovani, sempre secondo l’accusa, veniva assicurato vitto e alloggio oltre ad una paga di 80 euro al giorno e in cambio le ragazze dovevano effettuare prestazioni sessuali con i clienti dei night, da consumarsi fuori dal locale. I soldi che i clienti lasciavano poi alle ragazze, venivano consegnati ai membri che gestivano il “giro”.
Il questore durante la conferenza stampa ha voluto sottolineanre un aspetto importante: “reati di questo tipo – ha detto – si verificano perché c’è richiesta di prestazioni sessuali, ci sono i clienti che chiedono espressamente questo.”
9 giugno 2014