Francamente non riusciamo a comprendere perché – almeno a Tortona – nei primi giorni di uscita, “Maleficent” che è sicuramente inferiore, abbia surclassato questo “Edge of Tomorrow” in fatto di presenze in sala.
Forse la risposta arriva dal fatto che solitamente, al cinema, si va in coppia e a scegliere (visti i risultati) sono le donne che preferiscono ovviamente una fiaba come la Bella Addormentata (in versione Maleficent) piuttosto che un film di fantascienza e peraltro pure di guerra
Potrebbe essere, tuttavia se analizziamo i due film più importanti della settimana, il confronto è assolutamente impari: Maleficent, pur essendo un bel film con grandi scenari e colori, si regge quasi esclusivamente sulla grande interpretazione di Angelina Jolie; Edge of Tomorrow no.
In Edge of Tomorrow il protagonista è la trama, basata quasi esclusivamente su Tom Cruise in grado di “resettare” il giorno e tornare indietro nel tempo.
Lo si capisce dopo appena 10 minuti.
Edge of tomorrow è tratto da un romanzo del giapponese Hiroshi Sakurazaka ma il regista Doug Liman (Fair Game, Mr e Mrs Smith, The Bourne Identity) riesce a realizzare un film che malgrado la trama potrebbe sembrare ripetitiva (un soldato che rivive sempre lo stesso giorno) è invece piena di adrenalina ed incolla lo spettatore alla sedia perché i due protagonisti Tom Cruise ed Emily Blunt (Il pescatore di sogni, Looper, I guardiani del destino, Il diavolo veste Prada) è come se viaggiassero in un labirinto dove ad ogni svolta cambia lo scenario.
E tutto all’interno dello stesso identico giorno, e ai ripetitivi movimenti ed azioni che vengono compiute.
Il regista, in questo caso, è bravissimo a “saltare” la ripetitività delle azioni, a volte ne privilegia alcune, poi altre poi altre ancora. Lo spettatore si rende conto di ciò che accade ma non è tediato dalla ripetitività ossessiva delle azioni, anzi.
I due personaggi principali Cruise e Blunt sono anch’essi agli antipodi: mentre Cruise rivivendo lo stesso giorno prova la tre soluzioni e cerca nuove svolte, Emily Blunt è sempre la stessa, e qui va un plauso alla capacità dell’attrice di rivivere ogni momento pur con delle impercettibili variazioni che danno al personaggio femminile qualcosa di diverso, di strano che è difficile definire.
Riesce difficile capire dove sia brava l’attrice inglese, perché il suo personaggio non ha variazioni, ma lo si vede. Si vede l’abilità dell’attrice nel ripetere le stesse scene: una partner di grande intelligenza e capacità per Tom Cruise. I due lavorano a meraviglia in un film che se analizzato a fondo, non può non entusiasmare.
Sembra strano che un film nato e creato con lo scopo di ripetere quasi all’infinito la stessa giornata possa invece creare nello spettatore tanta suspence, eppure è così. Ed è sicuramente questa una delle qualità maggiori di questo “Edge of tomorrow” piacevole e da vedere. Anche per le donne.
31 maggio 2014