Si potrebbe chiamare pittura fotografica tridimensionale o scultura fotografica pittorica, l’arte di Fabrizio Falchetto, il tortonese che, insieme agli studenti della scuola media “Luca Valenziano” espone le sue opere a Palazzo Guidobono nella mostra “Qualcosa di noi” che è stata inaugurata nei giorni scorsi e rimarrà aperta fino al 25 maggio.
Le opere di Falchetto infatti sono inconfondibili e come quelle dei grandi maestri pittori hanno una tecnica propria che è quella d’omino di carta posto sulla cornice, davanti all’opera pittorica o scultorea.
E’ un tipo d’arte che non ha riscontri altrove, un tipo di arte unica che rende Falchetto un artista.
La capacità del tortonese di trasmettere sensazioni sia attraverso l’omino di carta che in ciò che sta dietro ad esso è notevole, così come è notevole il collegamento dell’omino con ciò che sta dietro di lui.
E come se qualcuno presentasse singolarmente ogni opera e le posizioni dell’omino senza sguardo dicono moltissimo: è come se annunciassero l’opera dell’artista.
In altri casi invece la rendono complementare, cioè vanno a “chiudere il cerchio” di un’opera d’arte che senza l’omino sarebbe monca, mancante di qualcosa, di un pezzo in grado di completarla.
Queste, almeno, sono le sensazioni che suscitano le opere tridimensionali di Fabrizio Falchetto, che insieme a quelle dei ragazzi tortonesi e con la collaborazione di Giovanna Franzin, ha realizzato una mostra unica nel suo genere.
Per questo motivo chi non conosce le opere dell’artista tortonese ha la possibilità di ammirarle visitando la rassegna.
L’orario di apertura della mostra è il seguente: giovedì e venerdì dalle 16 alle 19.
Sabato e domenica dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 19
17 maggio 2014