Umberto nasce a Casale Monferrato dove frequenta le prime classi, sempre pensando in grande, affascinato soprattutto dalle nuove tecnologie meccaniche.
Giovanissimo s’arruola nell’esercito, militare di carriera, in tale veste partecipa alla prima guerra mondiale con il grado d’Ufficiale d’Artiglieria, laddove merita la medaglia di bronzo al valor militare. per un’ardita azione compiuta nel 1918 sull’altipiano di Asiago, nel 1918.
Le ostilità belliche sono terminate. Con l’arrivo della pace ridisegna il suo avvenire sempre attento alle invenzioni, quindi protende verso il passaggio alla nascente Aeronautica Militare.
La passione per lo studio non l’abbandona, consegue la laurea in Ingegneria Aeronautica, un il titolo di sì tanto prestigio per quei tempi, tanto da aver le porte aperte a Firenze, nella scuola di Guerra per Ufficiali dove frequenta con profitto gli studi.
Umberto affronta il secondo conflitto mondiale con il grado di Comandante dell’Aeronautica Italiana d’istanza nell’Egeo, quale responsabile degli aerosiluri adottati dalla Squadra Aerea della Capitale; successivamente è in Sardegna con l’incombenza di seguire gli spostamenti in volo nell’Isola.
Il suo coraggio, il comportamento irreprensibile meritano premi; insignito, per ben due volte, con la croce di Savoia durante il secondo conflitto mondiale; tuttavia, con l’avvento dell’otto settembre, ha assunto il comando clandestino degli spostamenti nel cielo con il comportamento meritevole della decorazione Star Medal, un’alta Onorificenza Militare degli Stati Uniti, consegnatagli al termine della secondo conflitto mondiale.
La carriera attiva s’è conclusa con la nomina a Capo Gabinetto del Ministero dell’Aeronautica ove si occupa, sul piano civile, dei Servizi Aeroportuali di Roma in veste di promotore della fondazione dell’ASA, la Società dei Servizi Aeroportuali da lui presieduta sino all’incorporamento con l’Istituto per la Ricostruzione Industriale, meglio conosciuto come IRI.
Le lunghe assenze non gli hanno impedito di essere vicino a Casale, ove ha abbinato l’affetto per la sua città natale alla passione del volo, promuovendo l’Associazione Ali Casalesi, luogo in cui insegnò i segreti del pilotaggio istituendo una vera e propria scuola inglobata, negli anni successivi, dall’Aereo Club d’Italia.
La sua perizia ai comandi è stata proverbiale tanto, almeno così corre voce, da essere passato sotto la arcate del ponte sul Po di Casale.
Franco Montaldo
13 maggio 2014