Potrebbero avere le ore contate i due bandititi che nel pomeriggio di mercoledì hanno sfondato a mazzate la vetrina della gioielleria “Arte e oro” in piazza Duomo, rubando una dozzina di orologi Rolex per un valore di circa 50 mila euro.
Carabinieri e Polizia municipale, infatti, hanno avviato indagini congiunte che potrebbero portare , a breve, ad identificare i due banditi.
Alcuni elementi sono già in possesso degli inquirenti: “Siamo riusciti ad annotare il numero di targa della Peugeot blu con la quale hanno messo a segno il colpo – dice l’assessore alla sicurezza Federico Chodi – e stiamo visionando tutte le immagini delle telecamere disseminate in città per vedere di raccogliere altri elementi utili ad identificare gli autori.”
I due banditi hanno agito con il volto coperto da un passamontagna ma è difficile pesare che siano arrivati in città con il volto coperto.
Più verosimile credere che lo abbiano indossato poco prima di agire.
L’impianto di videosorveglianza di Tortona, come anche riconosciuto dalla Polizia stradale di Alessandria, è uno dei più sofisticati ed alcune telecamere possono anche essere in grado di vedere inquadrare il volto delle persone all’interno delle auto.
Le forze dell’ordine quindi stanno cercando qualche immagine in cui i banditi non indossano il passamontagna.
Altro elemento importante che potrebbe portare le forze dell’ordine ad identificare i banditi è il Dna.
I carabinieri della compagnia di Tortona, durante il sopralluogo effettuato subito dopo il colpo, su una parte della vetrina rotta hanno trovato una traccia del bandito che ha infilato la mano per prelevare i Rolex.
Diverse persone hanno visto un addetto della polizia scientifica dei carabinieri che prelevava un campione di materiale
Forse si trattava di un brandello di tessuto ma potrebbe anche essere un pelo del braccio o anche sangue. Il bandito infatti potrebbe essersi tagliato.
E’ pur vero che i banditi indossavano i guanti, ma per prendere i rolex hanno dovuto infilare anche parte del braccio dentro la vetrina, in uno spazio angusto in mezzo ai vetri, per cui un pelo o un pezzo di pelle o di sangue potrebbe essere rimasto attaccato al vetro e potrebbe essere proprio quello che hanno prelevato i carabinieri.
Se così fosse, con l’analisi del Dna si potrebbe già verificare se corrisponde a qualche persona già in banca dati.
Le forze dell’ordine insomma, sono al lavoro e le probabilità che i banditi possano essere individuati sono abbastanza alte.
Prenderli sarebbe un segnale forte, perché l’episodio, per la tempistica, il luogo e la dinamica ha particolarmente scosso i tortonesi. E’ avvenuto infatti in pieno giorno, alle 4 del pomeriggio, nel cuore della città, all’interno dell’isola pedonale mentre la gente passeggiava in tutta tranquillità e mentre la titolare della gioielleria, che si trovava all’interno del negozio assisteva esterrefatta mentre la stavano derubando, visibilmente shoccata da quanto stava accadendo.
8 maggio 2014